Se per vostro diletto, occhi, mi ardete

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Fra duri monti alpestri Febo nell'onde ascoso
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette di Gabriello Chiabrera


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V

Non si temono i tormenti d’Amore.

Se per vostro diletto, occhi, mi ardete
     Con sì leggiadri giri;
     E se voi, belle mani, or mi stringete
     Vaghe de’ miei martiri,
     5O occhi, ardetemi,
     Fin che mi si distrugga il cor nel seno;
     Mani, stringetemi,
     Fin che ogni spirto mio si venga meno.
Nella reggia d’Amor non suol chiamarsi
     10Lo strazïar fierezza,
     Se innamorato cor giunge a straziarsi
     Per sovrana bellezza:
     L’Amante eternasi
     Altero del martir nella sua morte:
     15Tanto governasi
     Per l’amoroso Dio mirabil Corte.
Già su cetera d’or meco il dicea
     Erato co’ bei carmi,

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     Quando io volgendo il piè forte temea
     20Risco d’innamorarmi:
     Folle avvalorati,
     Nè ti porga timor nome d’affanni:
     Ratto innamorati,
     Che paventando invan ricevi inganni.
25Geli, vampe d’ardor, sospiri, pianti,
     Distruggersi, languire,
     Palpitar, venir men, son per gli Amanti
     Fontane di gioire.
     Come ciò facciasi,
     30Non è lingua mortale a dir possente:
     Il creda, e tacciasi
     Un’anima gentil, mentre nol sente.
Qui le labbra chiudea, che a mirar belle
     Saettavano ardore;
     35Ma la schiera Febea son Verginelle,
     Nè mai provaro amore:
     Ah, che vien cenere
     Penando un Amator, benchè fedele!
     Così vuol Venere
     40Nata nell’Oceán, Nume crudele,