Trattato completo di agricoltura/Volume II/Piante annuali leguminose, oleifere e tessili/6

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Della Veccia

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della veccia.

§ 794. La veccia (vicia sativa) è una delle coltivazioni utilissime per varj motivi. Il grano serve qual nutrimento alla polleria, al bestiame, e misto in poca quantità al frumento può essere utile anche all’uomo. Soprattutto poi la pianta ancor verde è un foraggio sicuro ed eccellente pei paesi asciutti, ed un ottimo sovescio per la primavera, quando la si semini in autunno. [p. 43 modifica]

La veccia ha una varietà nera ed una bianca più dilicata e di grano più tondeggiante. La nera si semina in autunno e la bianca in primavera.

Per aver un buon esito dalla veccia bisogna che il terreno sia piuttosto argilloso, e che si semini dopo d’aver lavorato due volte il terreno e concimato nell’ultima. Quella seminata in ottobre matura dopo la metà di giugno, per cui dà luogo non solo a disporre il terreno pel ravizzone, pel miglio e per la fraina, ma eziandio pel melgone quarantino. Seminata invece in primavera, circa ai primi di Marzo, matura verso la fine di Luglio, nel qual caso non potrebbesi coltivare in seguito che il ravizzone, il fagiuolo e forse anche il miglio se il terreno fosse umido all’epoca della semina, e continuasse in autunno una discreta temperatura. La semente per un ettaro è di ettolitri due circa; è meglio anche zapparla nell’Aprile, e, se si può, sostenerla con rametti infissi nel terreno qualora se ne vogliano i semi. La paglia battuta è buona ancora pel mantenimento del bestiame giovane.

Per farne sovescio di primavera si semina piuttosto fitta in autunno con un solo lavoro, ed in primavera si sovescia appena che cominci a mettere il fiore, o che sia il tempo opportuno, trattandosi di farlo servire pel melgone o pel lino.

Per ottenere foraggio è meglio seminar fitto in primavera dopo due lavori jemali mescolandovi un poco di avena, la quale serve a sostenere la veccia. Se vuolsi aver foraggio verde se ne taglia un poco per giorno, cominciando anche prima che sia giunta ad una conveniente altezza, poichè altrimenti dopo pochi giorni sarebbe già troppo dura. Spesso per aver a lungo questo foraggio verde, giova seminare la veccia per tutto il Marzo dividendo il campo in 3 o 4 parti da seminarsi ogni 10 od ogni 7 giorni. Quando vogliasi ottenere foraggio secco, si deve tagliare prima che oltrepassi in maturità, cioè che tanto l’avena quanto la veccia abbiano appena mostrato il fiore. Devesi poi stagionare completamente onde non soffra nelle cascine. Tagliata la veccia come foraggio può disporsi il terreno pel melgone agostano se il terreno è sgombro verso la fine di Maggio, altrimenti si coltiverà a quarantino, fraina o miglio.

La veccia ancorchè abbia portato semi, non toglie al terreno che le sostanze minerali, e per compenso molto assorbe dall’aria, e molto lascia colle radici e colla perdita delle foglie. [p. 44 modifica]

Il prodotto in grani o semi è di 15 ettolitri circa per ettaro, oltre a 2700 chilogrammi di paglia utilissima al mantenimento del bestiame. Il grano allo stato normale contiene 14,6 per % d’acqua e 4,37 di azoto; la paglia invece allo stato normale ne contiene 1,05 d’azoto e secca 1,20.

La composizione delle ceneri dei grani è la seguente:

Potassa e soda 41,38
Calce 4,79
Magnesia 8,49
Ossidi di ferro e manganese 0,75
Acido fosforico 38,05
     »     solforico 4,10
     »     silicico 2,01
     »     cloroidrico 1,40.

Un ettolitro di grano pesa chilogrammi 80 circa, del valor commerciale un terzo minore di quello del frumento. Un ettaro di veccia ed avena tagliata per farne foraggio darebbe circa 80 quintali di fieno, il che da solo costituisce un bellissimo prodotto, quand’anche si valutassero a metà prezzo del fieno di praterie; avuto anche riguardo che in seguito il terreno si trova in ottimo stato, ben poca essendo stata la perdita di sali nutrienti.