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Odi (Anacreonte)/Ode XXIII

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Ode XXIII

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Anacreonte - Odi (Antichità)
Traduzione dal greco di Francesco Saverio de' Rogati (1824)
Ode XXIII
Ode XXII Ode XXIV

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SOPRA L’ORO.


ODE XXIII.


Ah! se il poter dell’oro
     Giungesse mai degli uomini
     3I giorni a prolungar!
Qual arte, qual lavoro,
     Per divenir ricchissimo,
     6Io non vorrei tentar?

Affinchè poi la morte,
     Inaspettata e tacita
     9Quando venisse a me,
Prendesse alle mie porte
     Dell’oro in contraccambio,
     12Volgendo altrove il piè.

Se ricomprar la vita
     I duri fati niegano
     15Al misero mortal,
Per la crudel partita
     A che mi struggo in lacrime?
     18Il pianto mio che val?

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Ma se il ferale editto
     Per tutti è irrevocabile,
     21E ci convien morir;
Stolto! il fatal tragitto
     Forse coll’oro pallido
     24Tu speri d’impedir?

Dunque fra stuol d’amici
     Voglio godere, e bevere
     27Di Bacco il buon liquor.
E voglio i dì felici
     Sopra le piume morbide
     30Passar col mio tesor.