Seguìala armata di materno zelo 117La vigil Donna, che la rozza prole
Addestra, e all’aspro invia sentier del Cielo,
E dà mano a Colei, che temprar suole 120I moti estremi dell’umane voglie,
Onde or s’allegra il cor troppo, or si duole.
Esse, cui l’alto ufficio lor non toglie 123L’armonich’arti nell’Empiro apprese,
Che i suoni in sè dell’ampie sfere accoglie,
Sciolser il canto; e ad ascoltarlo intese 126II susurro obbliar l’aure e le frondi,
E al mar tacitamente il Po discese.
Pronubo santo Amor, tu che diffondi 129Ovunque volgi il piè letizia e pace,
E scambievol nell’Alme ardor infondi,
Mira noi Grazie, cui seguir te piace 132Nostro onor, poiché a noi vincer fu dato
Le false Grazie dell’Amor fallace:
Tu non sorgesti già dal tenebrato 135Caos informe, onde il Cantore Ascreo
Finse fra l’Ombre Amor squallide nato,
Che da sì fosca origin poi si feo 138Condottier d’impudiche Anime degno,
E di ree voglie genitor più reo;
Ma tu nascesti di pietade in pegno 141Dalla piaga dolcissima del divo
Fianco trafitto sul felice Legno;
E del tuo nascer d’ogni terrea privo 144Vii forma porti nell’ammanto impresse
Le sacre stille di quel Sangue vivo,
Per cui te il sommo Amor beato elesse 147Sua grata sede, e a te le intemerate
Vampe di caritade aurea concesse: