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Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/42

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E finì per passare le sue giornate di vacanza alla finestra, donde si vedeva la terrazza di Cristina, e a passeggiare. Appena ella usciva a prendere una boccata d’aria, coll’uncinetto fra le dita e il gomitolo del filo nella taschetta del grembiule, se lo vedeva lì di faccia, con la sua aria tragica di amante disprezzato. Ella chinava gli occhi, non rientrava subito dentro per non far sembiante di nulla, ma restava imbarazzata, col viso infiammato. Ella gli aveva fatto dire, dal padrino Ciccio Cannavale, che la lasciasse tranquilla, che pensasse ad altro. Ma Peppino Fiorillo aveva declamato