Vai al contenuto

Pagina:Esilio - Ada Negri, 1914.djvu/128

Da Wikisource.
Versione del 14 apr 2018 alle 07:30 di Luigi62 (discussione | contributi) (new eis level4)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
118 lèvati, e cammina



E l’acqua si fa rossa del mio bello
terribile sangue, che non dorme
mai, che m’assorda col suo rombo enorme,
44indomito al cilicio ed al flagello.


E l’acqua bolle come lava, a un tratto.
Ecco, e s’è spento ciò che fu perverso:
amor simile all’odio, e cozzo avverso
48di vïolenze, e striscïante patto


di menzogne, e desio folle d’uccidere
o pur d’essere uccisa!... — O vita, o vita,
come sei dolce!... O carne rifiorita,
52come giovine in te l’anima ride!...


Chi tramutò sul margine i calzari
di corda in freschi sandali, e la bruna
tonaca in veste dal candor di luna,
56forse caduta dalle vie stellari?...