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l'infedele | 133 |
allora — ella suggerì, cedendo alla strana emozione di Paolo.
E toccando un bottone, nascosto dietro la cortina di lampasso del letto, la lampada si spense. Ombra perfetta. Stavano, così: egli in piedi, presso la sponda del letto: ella, sollevata sui cuscini, tenendogli le braccia al collo, ma senza stringerlo, senza toccare il suo volto.
— Sei contento, ora? — ella domandò, pianissimo.
— Sono tranquillo.
Un profondo silenzio regnava in quella stanza, piena di tenebre; si udivano i due respiri, quello di Chérie calmo, eguale, lieve come quello di un fanciullo, quello di Paolo Herz più forte, un po’ affannoso, talvolta.