Libro quarto - Capitolo 68
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17 settembre 2008
75%
letteratura
<dc:title> Filocolo </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator>
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20110417152937
Filocolo - Libro quarto - Capitolo 68 Giovanni Boccaccio1336
Libro quarto - Capitolo 68
- Grandissima crediamo che fosse la letizia della racquistata donna e del figliuolo, e similemente la lealtà fu notabile e grande del cavaliere, ma però che naturale cosa è delle perdute cose, racquistandole, rallegrarsi, né potrebbe essere sanza perché altri volesse, e massimamente racquistando una molto amata cosa davanti, e uno figliuolo, di che non si poria tanta allegrezza fare quanta si converria, non riputiamo che sì gran cosa sia quanta una farne, a che l’uomo sia da propia virtù costretto a farla; e dell’essere leale questo adiviene, però che possibile è l’essere e ’l non essere leale. Diremo, adunque, che da cui l’essere leale in cosa tanto amata procede, ch’egli faccia grandissima e notabile cosa lealtà servando, e in molta quantità avanzi in sé la lealtà, che l’allegrezza in sé: e così terremo -.