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Filocolo/Libro quinto/18

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Libro quinto - Capitolo 18

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- I nostri antichi, che con solenne memoria le cose della loro età notarono, ne dicevano sé ricordarsi in questa parte né la pietra né il bel granato né queste spine, le quali, pochi dì sono passati, fiorite vedemmo, sì come ora sono bocciolose, non esserci, ma sola l’acqua e la grotta di questo luogo si contentavano. E similemente ne dicevano che questo luogo, il quale ora più da’ pastori che da altra gente veggiamo visitato, rideva tutto d’arbori e d’erbe, essendo con ordine il suo suolo cultivato da maestra mano: per la qual cosa i gentili uomini e le donne, vaghi di riposo e di diletto, qui per prendere quello soleano venire. Per che avvenne che di questa stagione, un giorno, donne di Partenope qui vennero a sollazzarsi, e schiusa da’ loro cuori ogni malinconia, tutte liete si dierono a’ cibi: delle quali quattro bellissime, abandonato ogni vergognoso freno, forse oltre al dovere presero de’ doni di Bacco, da’ quali stimolate, lasciata la loro compagnia, con ragionamenti e atti dissoluti si dierono ad andare fra li fruttiferi alberi correndo, l’una tal volta cacciando l’altra e l’altra tal volta dall’una essendo cacciata. Per che, riscaldate e dall’affanno e da Lieo e da’ solari raggi, per cacciare quello, le fresche ombre di questo luogo cercarono. Nel quale entrate, l’una chiamata Alleiram dove cotesto marmo dimora, non essendovi esso, essa si pose a sedere; la seconda, Airam chiamata, qui a fronte, dove le vecchie radici del bel granato vedete, s’assise; la terza, il cui nome era Asenga, dal sinistro, e Annavoi, la quarta, dal destro ad Alleiram si posero, le contrarie mani d’Airam tenendo ciascuna. E qui riposando i corpi, a’ lascivi ragionamenti non dierono riposo, ma cominciando i sommi iddii a dispregiare, sé e le loro lascivie lodando, l’una dicendo e l’altre ascoltando, così cominciarono a ragionare, prima all’altre Alleiram parlando in questa forma: