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Andria/Atto secondo/Scena VI

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Atto secondo - Scena VI

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Publio Terenzio Afro - Andria (II secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Luisa Bergalli (1735)
Atto secondo - Scena VI
Atto secondo - Scena V Atto terzo


 
SIMONE, E DAVO.

Davo
Costui si crede, ch’ io sia per giuntarlo,

E che per questo io rimanga.

Simone
Che si dice là Davo?


Davo
Per ora io non ho,

Che dire.

Simone
Non di nulla eh?


Davo
Io nulla

Affatto affatto.

Simone
Ed io aspettava udire

Qualche faccenda.

Davo
Gli è accaduto cosa,

Ch’egli non si aspettava, oh io mi accorgo
Il galantuomo si affanna di questo.

Simone
Potresti tu dirmi il vero?


Davo
Non v’è

Più facil cosa.

Simone
Spiacciongli le nozze

Per l’amicizia della forestiera?

Davo
Niente, in fede, e s’ egli pure ha qualche

Bruciore, e’ può durar due, o tre dì,
Sapete, e poi si sdimenticherà.
E voi vedete, che da sè ha preso
La buona strada.

Simone
E io ne son contento


Davo
In tempo, che gli fu lecito, e che

Lo comportò l’ età, fu innamorato:
Ma ciò però di nascosto, e’ sì cauto
Fu, che non volle averne alcuno sfregio,
Come conviensi ad un onesto giovine.
Ora è tempo da moglie, ed egli addatta
La volontà alla moglie.

Simone
Egli mi parve

Alquanto svogliatello.

Davo
Non è già

Per questo conto, no; ma si lamenta
Di non so che di Voi.

Simone
Di che mai?


Davo
O, l’è cosa da fanciulli.


Simone
Cos’è.


Davo
Nulla

Nulla.

Simone
Di su.


Davo
E’ dice che spendete

Un poco troppo sottilmente.

Simone
Io?


Davo
Si voi. Appena, dice, ha egli spese

Due lire nel panatico: non è
Questo un modo da dar moglie a suo figlio?
Chi inviterò de’ pari miei? E in questo
Caso segnatamente? E a dirla qua,
Ch’Ella resti fra noi; andate troppe
Ristretto; io non saprei dirvene bene.

Davo
L’ho punto.


Simone
Farò si che ogni

Cosa andrà bene. Ma questo, che è?
A che mai tende questa golpe vecchia?
Già, se quì sotto v’ è qualche malizia
Io son sicuro, che costui n’ è il capo.