Astronomia/Capitolo sesto/7

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Carta fotografica del Cielo. Catalogo delle stelle dalla prima all’undecima grandezza

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Carta fotografica del Cielo. Catalogo delle stelle dalla prima all’undecima grandezza
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§ VII.

Carta fotografica del Cielo.

Catalogo delle stelle dalla prima all’undecima grandezza.

290. I progressi della fotografia stellare segnalali nel paragrafo precedente dimostrano la possibilità di fare colla fotografia una carta di tutta la volta celeste, colle immagini di tutte le stelle oggidì visibili coi cannocchiali più potenti. [p. 247 modifica]

Fu calcolato che otto osservatorii opportunamente situati sui due emisferi della Terra potrebbero in meno di sei anni formare una carta completa del cielo contenente decine e decine di milioni di stelle, dalla prima alla sedicesima grandezza.

Sovra queste carte l’astronomo potrebbe continuare nel proprio gabinetto, qualunque sia il tempo e col soccorso di un semplice microscopio, le esplorazioni del cielo. Queste corte costituirebbero un’opera astronomica capitalissima, e tramanderebbero agli astronomi dell’avvenire, senza errori ed omissioni possibili, lo stato esatto in cui ora il cielo si trova. Carte e fotografie analoghe eseguite più tardi permetterebbero la soluzione di tutte quelle questioni nelle quali entrano non le posizioni assolute degli astri, ma le posizioni loro relative, le posizioni cioè che gli uni hanno rispetto agli altri.

291. Nel 1887 si radunò a Parigi un congresso internazionale di astronomi allo scopo di studiare un piano internazionale di lavori per la formazione di una carta fotografica del cielo.

292. 11 congresso escluse che dovessero fotografarsi tutte le stelle visibili, e decise che il lavoro della carta fotografica del cielo si arrestasse alle stelle di decimaquarta grandezza.

Le stelle che così verranno ad essere comprese nelle progettale carte fotografiche celesti saliranno ancora a venti milioni circa, costituiranno un lavoro di gran mole ancora, ma praticamente possibile e ben lontano da quello prima vagheggiato, e che doveva estendersi fino alle stelle di decimasesta grandezza.

Ad ottenere la fotografia di queste ultime, astrazion fatta dal loro grande numero, occorre la posa di [p. 248 modifica]un’ora almeno; delle stelle di quattordicesima grandezza si ottiene l’immagine fotografica con una posa di quindici minuti al piu.

293. Come dei libri di una biblioteca si usa fare il catalogo che di ogni volume segna il titolo ed il posto, così gli astronomi usano fare i cataloghi delle stelle. Sono libri nei quali d’ogni stella compresa fra grandezze determinate si dà il posto che occupa in cielo, e lo si dà per mezzo di due numeri che bastano ad individuarla senza pericolo di ambiguità e che si dicono le sue coordinate astronomiche.

Ciò posto, il congresso stabilì che oltre alla progettata grande carta celeste, si applicasse la fotografia alla formazione di un catalogo di stelle.

E poichè un catalogo di 20 milioni di stelle sarebbe stato opera troppo vasta ed iper-pratica, il congresso limitò il catalogo alle stelle di undecima grandezza, delle quali in cielo ve n’è un milione e mezzo circa.

E poichè ancora le pose brevi dànno ben nette e precise le immagini delle stelle brillanti mentre le pose lunghe dànno bensì un maggior numero di stelle ma immagini non ben definite delle stelle brillanti, il congresso deliberò che le operazioni fotografiche destinate alla formazione del catalogo andassero disgiunte da quelle destinate alla formazione delle carte celesti, le prime richiedendo pose di breve durata, le seconde pose di durata assai maggiore.

294. Alla formazione per mezzo della fotografia delle progettate carte celesti e del progettato catalogo di stelle lavorano in questo momento 20 osservatorii astronomici opportunamente scelti dal congresso sull’uno e sull’altro emisfero della Terra, fra essi due osservatorii italiani, quello reale di Catania e quello vaticano di Roma. [p. 249 modifica]

Il lavoro è oggi di molto avanzato. Già nel 1900 furono pubblicati i primi risultali ottenuti dalle fotografie stellari eseguite; già nel 1900 fu inaugurata la pubblicazione della Carta fotografica del cielo e l’altra del Catalogo fotografico stellare quali furono escogitate dai diversi congressi all’uopo radunatisi in Parigi a partire del 1887. Altri fogli della grande carta celeste fotografica, altri volumi dell’importante Catalogo fotografico furono pubblicati dopo il 1900, e di altri non pochi si su prossima la pubblicazione.