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Brani di vita/Libro primo/Miracoli

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Miracoli

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MIRACOLI


Nella cronaca di Bologna di Frà Bartolomeo dalle Pugliole, che si conserva nella Biblioteca Universitaria di Bologna, mss. 1239, e che dall’anno 1362 va all’anno 1407, si legge:

“Anno Cristi 1384 del mese d’aprile frà Iacomo rettore de la chiesa di Sasso Negro col suo proprio sangue insanguinò un’ostia sagrata e diceva che era sangue di Gesù Cristo e guadagnò molti denari dalle molte genti che andavano a vedere tale miracolo; ma li Reggimenti di Bologna volsono che si sapesse la verità, di che essendo ritrovato doloso, fu privato dello benefizio e posto in una gabbia e dannato a perpetuo carcere”.

Per chi non sapesse che cosa voleva dire allora essere messo in una gabbia, la stessa Cronaca lo dice all’anno 1386. “A dì 21 di maggio fu messo in gabbia lo priore de’ frati de gli Angioli e fugli messo li ferri ai piedi ed anche fu incatenato e lì [p. 210 modifica]stette novantasei dì e non avea altro che la pelle e le ossa”.

Oh, i miracoli di Lourdes! Oh, la Madonna della Salette! Non c’è chiesa in Italia dove non si conservi una Madonna miracolosa che ha pianto, sanguinato o sudato, secondo il gusto del reverendo parroco. Da lungo tempo le fraudi furono così evidenti, che le anime pie dovettero farsi scudo delle autorità umane per guarentigia della onnipotenza divina. Qui a Bologna, nella clausura delle monache di S. Elena, esisteva questa splendida iscrizione:

Dell’anno 1650 — Questo Signore sudò acqua tre volte — e fu approvato dai Superiori.

Difficilmente si potrà trovare una iscrizione più ingenuamente amena. E pensare che nei giorni di nebbia le colonne di questi portici sudano senza approvazione dei superiori!

Nella chiesa di san Giovanni Evangelista in Ravenna è una tabella sotto un crocifisso, e dice: “Del 1511 alcuni malfattori entrarono nello Spedale di S. Gioseffo con sicurezza di non esser veduti, nè ripresi, nè perseguitati da alcuno del suo mal oprare, non essendovi presente se non questo crocifisso muto, inchiodato e cieco. Ma ecco miracolosamente il crocifisso aprì gli occhi e tutto si schiodò per spavento a correzione ed emendazione loro”. Il crocifisso è sempre là cogli occhi aperti. Posso però assicurare i fedeli che, sotto a una specie di maschera applicata, il crocifisso conserva ancora la faccia vecchia cogli occhi chiusi. Provino.

Il licenziato Zapata domandava al suo superiore [p. 211 modifica]come diavolo accade che Dio abbia fatto una infinità di miracoli incomprensibili in favore degli ebrei e non ne faccia più, da parecchi secoli, per noi che siamo ora il popolo eletto. Zapata era ben malizioso e volterriano quanto Voltaire. Oggi però non parlerebbe più così, poichè Dio ne fa ancora dei miracoli. Il sangue di san Gennaro lo fabbricano, è vero, tutti i droghieri, ma c’è però sempre il miracolo grande di quelli che al sangue di san Gennaro ci credono.

Si fa presto a sogghignare dei miracoli; ma finchè al mondo ci sarà della furberia e della ignoranza, dei miracoli ce ne saranno sempre. Andate in certi paesi a dire che il santo protettore non ha fatto mai miracoli e tornerete colle ossa peste con gran gusto del parroco. I miracoli sono produttivi ora più che mai. Quando la Madonna di Rimini muoveva gli occhi, ci guadagnavano tutti, anche i papalini di guardia, che con un po’ di cera sotto il calcio del fucile raccoglievano i papetti gettati a’ piedi dell’imagine.

Il commercio delle acque che guariscono tutti i mali ha preso uno sviluppo grandissimo e le acque di Lourdes fanno una concorrenza terribile alle pillole Pink.

Non tutti però ci credono. L’estate scorsa, non so se a Lourdes, alla Salette o altrove, si produsse uno stranissimo caso di guarigione in un malato che aveva fatto il bagno nella fonte miracolosa, perchè oggi non appare Madonna che non sia vicina ad una fontana. Il caso fu così straordinario, che si [p. 212 modifica]corse subito dal vescovo della diocesi perchè lo vedesse, lo verificasse, desse insomma alla Madonna quella approvazione dei superiori che invocavano ingenuamente le monache bolognesi. Ebbene, il vescovo non fu trovato. Era ai bagni.

Qualche impertinente domandò come mai un vescovo che ha nella sua diocesi un’acqua dotata di tanta virtù, vada invece ai bagni di mare? Rispondetegli un po’ voi.

Per le persone che ragionano, i miracoli sono giudicati da un pezzo. Per quelle che credono, il sangue di san Gennaro bolle sempre, l’idroterapia cattolica raddrizza i gobbi, benchè i vescovi preferiscano di andare ad altri stabilimenti balneari. È quindi necessario aprire gli occhi a coloro che li tengono chiusi. Chi farà questa operazione della cateratta?

Il primo articolo dello Statuto, no sicuramente.