Busto Arsizio - Notizie storico statistiche/Ai lettori

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Ai lettori

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Busto Arsizio - Notizie storico statistiche Parte I
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AL LETTORE





L’amore ad un luogo vicino alla mia terra natale, a cui si legano le memorie de’ miei primi anni, sostenuto dall’eccitamento di persone autorevoli e benemerite di esso, mi valse a raccogliere a traverso pazienti ricerche e notabile dispendio di tempo le Notizie che qui ti offro intorno a Busto Arsizio. Tu non ci troverai frequenza di avvenimenti guerreschi, come appaiono presso a poco eguali in tutte le età e nazioni, ma verrai in chiaro delle istituzioni civili, amministrative e religiose, delle usanze e de’ costumi di un borgo, la cui storia si connette strettamente con quella di Milano. E ben lieto io n’andrei se questo breve dettato potesse valer di conforto ad una penna migliore della mia che illustrasse alcun altro de’ principali borghi del suolo lombardo, come ce ne hanno già dato lodevoli [p. viii modifica]esempi, a giorni nostri, Michele Caffi, descrivendo l’Abbazia di Chiaravalle, l’abbate Giovanni Dozio, di cui rimpiangiamo la recente perdita, colle Notizie intorno alle pievi di Vimercate e di Brivio, Carlo Barrera nella Storia della Valsolda; e il cav. Damiano Muoni nelle Memorie storiche di Antignate e in quelle di Binasco. Perocchè un popolo, che non abbia compiute memorie delle proprie terre, non può bene apprezzare l’eredità delle avite glorie domestiche, e seder degnamente nel consorzio delle nazioni più civili.

Or ti dirò da quali fonti io abbia attinto. — Una cultissima dama milanese, la principessa Cristina Belgiojoso de’ marchesi Trivulzio, che ricordo con gratitudine e riverenza, m’ebbe concesso di consultare e giovarmi di un manoscritto della sua biblioteca, dove si descrive la peste che infierì in Busto Arsizio nel 1630, e vi si raccontano diversi fatti storici successivi del Milanese fino al 1642; — il bibliografo P. Tosi mi fu cortese anch’egli di un manoscritto intitolato L’Insubria, che ora si conserva presso la Direzione degli Archivi di Milano, ed il signor Carlo Magnaghi offerse alla mia ispezione una copia della storia di Busto co’l titolo: Relationes ad Aloysium Marlianum Busti comitem, 1614. Di questi due ultimi lavori, come altrove ripeterò, è autore un Pier Antonio Crespi. Il canonico curato di San Giovanni, Luigi Ajroldi, mi somministrò alcuni componimenti in dialetto bustese, il sac. Luigi Falciola e l’avv. Carlo Travelli, parecchi importanti ragguagli. Da ultimo, pur tacendo [p. ix modifica]di quanto potei spigolare nell’Archivio della Curia metropolitana fra li atti delle visite arcivescovili, mi fornirono nuovi, sicuri, e copiosi materiali i publici Archivii di Milano.

I cenni sui monumenti artistici mi furono communicati dal cav. Luigi Bisi, professore di prospettiva presso l’Academia di Belle Arti in Milano.

Dopo questi tocchi bibliografici, crederei inutile l’avvertirti che di tali notizie non ti ho fatto mercato alla grossa, ma vi ho usato assai diligenza per vagliarle e comporle insieme con qualche ordine. Perdona adunque, o Lettore, le mende che in questo libro sarai per iscoprire, e, se sei bustese, non ti dimenticar dell’intenzione che mi mosse.