Canti dell'ora/IV. Motivi lirici/Per certe feste centenarie

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IV. Motivi lirici - Per certe feste centenarie

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PER CERTE FESTE CENTENARIE


Son civici onori a la tomba d’un grande?
o il carnevale che il popol sollazza?
Correte. Plaudite. Ci son cori in piazza;
4concioni in teatro; in istrada le bande.

E l’obolo date. Guai se la baldoria
non rende quattrini. Ci sono cortei;
e, dietro, una frotta d’oscuri pigmei
8s’atteggia a grandezza. Se questa è la gloria,

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io ’l nome rinnego che serve a chi fiuta
tra’ spiriti magni la buona fortuna.
Io voglio distrugger la fede se in una
12tirannide nova l’idea si trasmuta.

Sospiro, cui breve parea l’orizzonte
varcando la fiamma dal vespero accesa
con l’anima tutta ne gli occhi protesa
16a’ lidi del sogno, con alta la fronte;

sospiro, in che l’ombra solinga i cocenti
fervori premea d’un sublime delirio
e il rombo del sangue nel muto martirio
20e il trepido gaudio de’ versi nascenti;

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che foga seguìati d’indomo pensiero,
che audacia di lotte imminenti fremevi,
che sdegno del vano romore chiudevi,
24che austeri silenzii l’eloquio ti diero!

E ch’erano i crucci, serbati a gli schiavi,
di quel che la gente può dire o non dire?
Tu solo a la meta del mio buon ardire,
28tu solo al mio libero cuore bastavi.

Sospiro, che simile a l’onda te ’n vai,
e al segno tuo fisso, com’è fissa l’ora
che la luce a noi d’una stella tuttora
32incognita arriva, pur tu arriverai;

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no ’l zeffiro molle, ma il nembo ti valga,
quand’impeto fa co’ i cavalli e i giganti
de l’aria il ciclone, e si caccia d’avanti
36le torpide afe. Lasciate che salga

ai grandi l’omaggio: e sia come l’odore
che mandano i fiori, se il sole più ricchi
li fe’. Voi a forza di storte e lambicchi
40mettete in commercio l’essenza del cuore.