Canti patriotici/Ai portoriani

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Ai portoriani

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Al colonnello Giuseppe Garibaldi A Cevasco

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AI

PORTORIANI


All’ardito e fiero sguardo,
     Al piè snello, al grido acuto,
     Giovin popolo gagliardo,
     Ti conosco e ti saluto.
     5Pronto ai detti, pronto all’opre,
     Sotto il cencio che ti copre,
     Più che i tuoi stupendi marmi,
     E il bellissimo tuo mar,
          Io t’ammiro; e sento i carmi
     10Fuor dell’anima sgorgar.

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Per le piazze, su le navi,
     Giù pei vicoli sassosi,
     Vostri sono i carchi gravi,
     Vostri i salti perigliosi.
     15Ferve ancor nei vostri petti,
     O robusti giovanetti,
     Di Balilla il sangue e il core,
     E l’indocile pensier;
          Della patria immenso amore,
     20Odio immenso allo stranier.

Questo nome a voi non sia
     Più rampogna o disonore;
     Atterrato il fier Golia
     Re divenne un vil pastore.
     25Sul terribile mortaio
     Ei col lacero suo saio,
     Di straniero sangue infetto,
     Grande al par d’un Doge uscì;
          E fu grande e benedetto
     30Il suo nome da quel dì.

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E nei fasti della storia
     Sta Balilla ai Doria accanto,
     E Balilla al par dei Doria
     Ai poeti inspira il canto.
     35Come il suo Colombo, anch’esso
     È su marmo eterno impresso:
     China il popolo i ginocchi
     Quasi innanzi ad un altar,
          E col pianto dentro agli occhi
     40Sta quel sasso a contemplar.
     
Giovinetti, in sen nodrite
     Santamente il santo foco:
     S’ha da sciorre un’altra lite,
     S’ha da rompere fra poco1.
     45Chi non ama Italia e Pio
     È nemico al mondo e a Dio;
     Ei sia scritto fra i ribelli,
     Senta i vostri polsi ei sol;
          Gli altri tutti son fratelli,
     50Dentro o fuor del vostro suol.

Note

  1. [p. 32 modifica]S’allude alla parola storica, che l’inse!