Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche - Washington, 1987

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1987 diritto diritto Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche - Washington, 1987 Intestazione 11 settembre 2008 25% diritto

Convenzioni integrate (per le Alte Parti Contraenti di questa Convenzione):
  • Carta internazionale sulla conservazione ed il restauro dei monumenti e dei siti - Venezia, 1964
Documenti collegati:
  • Raccomandazione dell'UNESCO "concernente la salvaguardia degli insiemi storici o tradizionali ed il loro ruolo nella vita contemporanea" - Varsavia‑Nairobi, 1976

Preambolo e definizioni.

Tutte le città del mondo, risultanti sia da uno sviluppo più o meno spontaneo sia da un determinato progetto, sono le espressioni materiali della diversità delle società attraverso la storia e sono, per questo, tutte storiche.

La presente Carta concerne più precisamente le città, grandi o piccole, ed i centri o quartieri storici, con il loro ambiente naturale o costruito, che esprimono, oltre alla loro qualità di documento storico, i valori peculiari di civiltà urbane tradizionali. Ora, questi sono minacciati dal degrado, dalla destrutturazione o meglio, distruzione, sotto l'effetto di un modo di urbanizzazione nato nell'era industriale e che concerne oggi, universalmente, tutte le società.

Di fronte a questa situazione, spesso drammatica, che provoca perdite irreversibili di carattere culturale e sociale ed anche economico, il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti (ICOMOS) ha ritenuto necessario redigere una "Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche".

Questo nuovo testo, completando la "Carta internazionale sulla conservazione ed il restauro dei monumenti e dei siti" (Venezia, 1964), definisce i principi e gli obiettivi, i metodi e gli strumenti atti a salvaguardare la qualità delle città storiche, a favorire l'armonia della vita individuale e sociale ed a perpetuare l'insieme di beni anche modesti, che costituiscono la memoria dell'umanità.

Come nel testo della Raccomandazione dell'UNESCO "concernente la salvaguardia degli insiemi storici o tradizionali ed il loro ruolo nella vita contemporanea" (Varsavia‑Nairobi, 1976) e come anche in altri strumenti internazionali, si intendono qui per "salvaguardia delle città storiche" le misure necessarie sia alla loro protezione, alla loro conservazione ed alloro restauro che alloro sviluppo coerente ed al loro adattamento armonioso alla vita contemporanea.

Principi e obiettivi

1) La salvaguardia delle città e quartieri storici deve, per essere efficace, far parte integrante di una politica coerente di sviluppo economico e sociale ed essere presa in considerazione nei piani di assetto del territorio e di urbanistica a tutti i livelli.

2) I valori da preservare sono il carattere storico della città e l'insieme degli elementi materiali e spirituali che ne esprime l'immagine; in particolare:

a) la forma urbana definita dalla trama viaria e dalla suddivisione delle aree urbane;

b) le relazioni tra i diversi spazi urbani: spazi costruiti, spazi liberi, spazi verdi;

c) la forma e l'aspetto degli edifici (interno e esterno), così come sono definiti dalla loro struttura, volume, stile, scala, materiale, colore e decorazione;

d) le relazioni della città con il suo ambiente naturale o creato dall'uomo;

e) le vocazioni diverse della città acquisite nel corso della sua storia.

Ogni attentato a tali valori comprometterebbe l'autenticità della città storica.

3) La partecipazione ed il coinvolgimento degli abitanti di tutta la città sono indispensabili al successo della salvaguardia. Essi devono, dunque, essere ricercati in ogni circostanza e favoriti dalla necessaria presa di coscienza di tutte le generazioni. Non bisogna mai dimenticare che la salvaguardia delle città e dei quartieri storici concerne in primo luogo i loro abitanti.

4) Gli interventi su un quartiere o una città storica devono essere condotti con prudenza, metodo e rigore, evitando ogni dogmatismo ma tenendo in considerazione i problemi specifici a ciascun caso particolare.

Metodi e strumenti

5) La pianificazione della salvaguardia delle città e dei quartieri storici deve essere preceduta da studi pluridisciplinari. Il piano di salvaguardia deve comprendere un'analisi dei dati, specialmente archeologici, stoici, architettonici, tecnici, sociologici ed economici e deve definire i principali orientamenti e le modalità di azione da intraprendere a livello giuridico, amministrativo e finanziario. Esso dovrà tendere a definire un'articolazione armoniosa dei quartieri storici nell'insieme della città.

I1 piano di salvaguardia deve individuare gli edifici o i gruppi di edifici da proteggere particolarmente, da conservare in determinate condizioni e da demolire, in circostanze eccezionali. Lo stato dei luoghi prima di ciascun intervento sarà rigorosamente documentato. I1 piano deve ricevere l'adesione degli abitanti.

6) In attesa dell'adozione di un piano di salvaguardia, le azioni necessarie alla conservazione devono essere prese nel rispetto dei principi e metodi della presente Carta e della Carta di Venezia.

7) La conservazione delle città e dei quartieri storici implica una manutenzione permanente del costruito.

8) Le funzioni nuove e le reti di infrastrutture richieste dalla città contemporanea devono essere adattate alle specificità delle città storiche.

9) Il miglioramento dell'habitat deve costituire uno degli obiettivi fondamentali della salvaguardia.

10) Nel caso in cui si rendesse necessario effettuare trasformazioni di immobili o costruirne di nuovi, ciascuna aggiunta dovrà rispettare l'organizzazione spaziale esistente, specialmente la suddivisione delle aree urbane e la sua scala, così come impongono la qualità e il valore d'insieme delle costruzioni esistenti. L'introduzione di elementi di carattere contemporaneo, a condizione di non nuocere all'armonia dell'insieme, può contribuire al suo arricchimento.

11) E' importante concorrere ad una migliore conoscenza del passato delle città storiche favorendo le ricerche di archeologia urbana e la Presentazione appropriata dei ritrovamenti, senza nuocere all'organizzazione generale del tessuto urbano.

12) La circolazione dei veicoli deve essere strettamente regolamentata all'interno dei quartieri storici; le aree di parcheggio dovranno essere ordinate in modo da non degradare il loro aspetto ne quello del loro ambiente.

13) Le grandi reti autostradali, previste nel quadro dell'assetto del territorio, non devono penetrare nelle città storiche, ma solamente facilitare il traffico di approccio a queste città e permetterne un accesso facile.

14) Misure preventive contro catastrofi naturali e contro tutti i disastri (specialmente l'inquinamento e le vibrazioni) devono essere prese a favore delle città storiche, per assicurare sia la salvaguardia del loro patrimonio che la sicurezza ed il benessere dei loro abitanti. I mezzi messi in opera per prevenire o riparare gli effetti di tutte le calamità devono essere adattati al carattere specifico dei beni da salvaguardare.

15) Al fine di assicurare la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti deve essere attuata un'informazione generale che inizia dall'età scolare. Deve essere favorita, l'azione delle associazioni di salvaguardia e infine devono essere prese misure finanziarie atte a facilitare la conservazione ed il restauro del costruito.

16) La salvaguardia esige che sia organizzata in formazione specializzata per tutte le professioni attinenti.