Cenni sulle proprietà medicinali e sull'uso delle acque/Modo di usarle internamente

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Modo di usarle internamente

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Azione e proprietà medicinali Prospetto. Dell'analisi delle acque minerali che si adoperano per uso interno
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MODO DI USARLE INTERNAMENTE

Le regole più generali da me indicale nella notizia, che pubblicai in francese nel 18571, sono quelle stesse, che andrò ora ad accennare.

Il modo di usare internamente le Acque Minerali di Montecatini è vario secondo le affezioni, per le quali sono esse indicate, o secondo il grado d’impressionabilità della muccosa gastro-intestinale: o finalmente a seconda che si adoprano come preservativo piuttostochè come mezzo curativo di certe malattie.

Le Acque di Montecatini si bevono in qualunque epoca dell’anno, ma certamente la loro azione è più efficace nelle calde stagioni, soprattutto se si vuol beverle alla sorgente, ove dispiegano sempre una maggiore attività. [p. 20 modifica]

Nei tempi andati e quando non esistevano altre Acque minerali potabili, che quelle del Tettuccio e del Rinfresco, era savio consiglio inculcalo da tutti i Medici quello di far precedere alla cura l’uso di un purgativo differente dalle Acque minerali, e soleva prescriversi o il Sale inglese, o il Cremore di Tartaro, o un purgante oleoso, o la Sena, o la Manna.

Questo uso però, che io non condanno affatto in varie circostanze riferibili a speciali malattie, è stato quasi che abbandonato, perchè si supplisce utilmente facendo prendere agli ammalati nel primo giorno della loro Cura una delle Acque minerali di Montecatini dotate di maggior forza purgativa e che ora fortunatamente possediamo.

L’Acqua minerale deve esser bevuta a digiuno, a poco a poco, facendo scorrere un intervallo di alcuni minuti fra una dose e l’altra: e quando condizioni speciali, relative allo stato di salute di alcuni individui non vi si oppongano, gioverà beverla non rimanendo in riposo, ma passeggiando.

La mia pratica mi ha dimostrato che a seconda di certe circostanze non determinabili a priori, ma che si possono generalizzare nel maggior numero degli ammalati, giova bevere il primo e spesso il secondo bicchiere di Acqua minerale tutto intiero, affidando più particolarmente a questi l’azione meccanico-fìsica, che determina gli [p. 21 modifica]effetti purgativi, bevendo gli altri a più riprese e più lentamente, perchè si dispieghi più facilmente l’azione chimico-vitale mediante l’assorbimento dell’acqua minerale stessa.

La quantità dell’Acqua minerale da beversi è differente in ragione non solo della varia sorgente che il Medico crederà utile consigliare ai suoi ammalati, ma in ragione ancora di un gran numero di circostanze relative all’età, al temperamento, alle abitudini del malato, e alla natura della malattia.

Ordinariamente però 679 grammi (due libbre) di quella dell’Olivo, un chilogrammo (circa tre libbre di quella della Regina, e un chilogrammo od un chilogrammo e 358 grammi dalle tre alle quattro libbre) di quella del Tettuccio, bastano a provocare delle evacuazioni di ventre senza alcuno sforzo, e che sollevano grandemente gli ammalati.

Relativamente poi agli effetti salutari prodotti dall’Acqua Medicea, si ottengono impiegandone una dose alquanto maggiore che può estendersi fino a due chilogrammi (alle sei libbre circa) per giorno, la più gran parte della quale si beve a digiuno, il resto nel corso della mattinata alcune ore dopo aver mangiato, e anche nella sera allorchè la digestione stomacale sia presumibilmente compiuta: ed essi effetti si manifestano con tanta maggior sicurezza quanto le dosi di [p. 22 modifica]acqua, che si bevono, sono più divise e gl’intervalli, che si impiegano a beverle, sono più grandi.

Ripeto non potersi relativamente alla quantità stabilire delle regole assolute e invariabili, perchè spesso il Medico si trova nella necessità di ridurre piccolissima la dose, che fa bevere ai suoi ammalati, mentre in altre è obbligato ad elevarla molto al di sopra di quella, che abbiamo accennata. L’Illustre Dott. James nella sua eccellente guida alle acque minerali di Europa, nel parlare dell’uso di quelle di Montecatini, ritiene che i felici resultati, che con queste si ottengono, avvengono incominciando dall’adoprare le più deboli come quelle del Rinfresco e Tettuccio, e terminando la cura con le più forti. La ragione clinica non solo si oppone a questo modo di amministrazione delle Acque di Montecatini: ma ciò, che più conta, è la osservazione costante, che dimostra precisamente il contrario: per cui in generale dopo avere ottenuto nei primi giorni degli effetti purgativi marcati e utile diminuire a poco a poco la dose dell’acqua minerale, o beverne la stessa quantità ma con intervalli più lunghi, o finalmente ricorrere all’uso di un’acqua più debolmente purgativa, se nel principio e nel corso della cura era stata adoprata una delle più forti.

È difficile determinare il tempo che deve durare la cura; essa varia in ragione di moltissime circostanze che sarebbe superfluo il dichiarare, e [p. 23 modifica]che i non medici stessi sono in grado di apprezzare: pure nel più gran numero dei casi si manifestano dei segni di un notevole miglioramento nei fenomeni della malattia, dopo l’uso continuato almeno per quindici giorni delle acque minerali di Montecatini.

Tutti i buoni pratici, e più specialmente poi quei Medici, che studiarono con accuratezza gli effetti salutari derivanti dall’uso di queste acque, consigliano, e con ragione, ai malati di non cessare ad un tratto di beverle quando si allontanano dalla sorgente, ma di continuare a prenderle anche per molto tempo, e valersene come di eccellente mezzo igienico, o quotidianamente in piccola quantità o di tanto in tanto. — È soprattutto negli affetti dalla Cachessia palustre che ho io stesso potuto verificare gli ottimi resultati di questa pratica, e nel mio soggiorno nelle Maremme e nei molti ammalati che ho in tredici anni visitato a questi Stabilimenti.

E finalmente della più grande importanza, durante l’uso delle Acque minerali di Montecatini, regolare con prudenza la dieta degli ammalati; e ciò non solamente in quanto alla scelta degli alimenti i più confacenti al carattere delle malattie, dalle quali sono affetti, ma soprattutto relativamente alla loro quantità; in quanto chè, sotto l’azione delle Acque minerali potabili di Montecatini, l’appetito si risveglia con assai [p. 24 modifica]vivacità e gli ammalati incorrono facilmente in eccessi, che paralizzano l’efficacia salutare di queste Acque, o danno luogo a dei disturbi, che benché passeggeri, pure valgono ad aggravare le condizioni della malattia.

Detto così brevemente del modo di amministrazione il più utile delle Acque di Montecatini, do termine a questi brevi cenni pubblicando il resultato dell’Analisi di queste acque fatta dai Chiarissimi Professori Targioni, Taddei, Piria, Bechi, Silvestri, come apparisce dalle unite Tavole.

  1. Notice sur les Eaux Minerales de Montecatini par le D. F. Fedeli, Pise Tipographie des Frères Nistri 1857.