Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova/Atto terzo/Scena prima

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Atto terzo

Scena prima

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Atto terzo - Scena seconda

Piero ed Eva.


Piero
Io spero che mi vorrai perdonare le acerbe parole di ieri sera, in grazia del tuo compleanno.
Eva
Te lo ho perdonate subito.
Piero
(porgendole uno scrignetto). Eccoti una povera memoria che ti proverà come, malgrado la mia vita brillante, io pensi a te e mi sovvenga delle ricorrenze.
Eva
(depone lo scrignetto senza aprirlo). Grazie. Molto bello.
Piero
E adesso, con tua licenza io vado fuori e non tornerò forse che a notte chiusa: una partita di caccia con parecchi amici.
Eva
Buon divertimento.
Piero
Oh una partita indifferentissima, sai. Si combinò ieri sera in casa Landi.
Eva
Non te ne ho mica chiesti i ragguagli.
Piero
Ah! tra otto giorni avremo il ballo dal Prefetto. Converrà ordinarti la toilette. Voglio che mia moglie ci faccia una delle prime figure.
Eva
Non so se ci andrò.
Piero
Bisognerà pure che tu ci vada. La prefettessa verrà in persona ad invitarti. Certi riguardi di convenienza...
Eva
L'anno scorso fosti tu, a consigliarmi di rimanere.
Piero
L'anno scorso ignoravo quanto si debba al mondo.
Eva
Forse perché sapevi meglio quanto si debba a noi.
Piero
Via, Eva... che sempre abbiano ad essere scaramucce ed ostilità? Tu mi hai perdonato e io pure. Addio. La fronte? (Le dà un bacio in fronte).
Eva
(appena avuto il bacio fugge dalla porta laterale).