Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/LXXXVIII

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Documento N. LXXXVIII.1

N. 3748 Segr. Gen.


Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,

Di buon mattino sono partite le truppe e l’artiglieria di cui feci cenno nella mia di ieri N. 8722. Domani pure partiranno le altre truppe come indicavo nel rapporto stesso. Anche il signor generale in capo Durando si porrà in viaggio col suo Stato Maggiore e stabilirà, per quanto sento, il suo quartier generale in Ostiglia. Qui resta poi al comando della piazza e delle truppe il coloimello De Remy, Comandante il secondo reggimento estero.

Non è stato poi organizzato il Corpo di cavalleria, del quale parlai nella mia del 9 corrente N. 3315. Il promotore di questo corpo, conte Tita Saracco, con un ardore veramente lodevole si dava dattorno per rinvenire il personale e buona parte di cittadini avevano dato il loro nome, ma insorsero difficoltà, non tanto sull’uniforme da tenersi, quanto sul rinvenimento di cavalli adattati e sull’uniforme della bardatura. Qualcuno ancora bramava che il Corpo fosse autorizzato dal Governo, ed attaccato al Comando della guardia civica. Me ne fu fatta parola, ed io senza esitare dissi che avrei accolta la domanda e raccomandata caldamente al Ministero del Tesoro, nella fiducia che; il Santo Padre l’avesse benignamente ammessa. Venendomi ritardata questa domanda, ne ho fatto richiesta, e mi si è risposto che, per ora, almeno, in causa delle difficoltà suaccennate, se ne era dimesso il pensiero.

Per quanto si dice, domani arriverà la prima Legione romana sotto il comando del generale Ferrari. Oggi sono giunti i Sinigalliesi.

Dai fogli pubblici e dalla voce giornaliera si sa che le truppe Napoletane transiteranno pel nostro Stato, per andare in Lombardia a prendere parte nell’azione della causa italiana. Se ciò accade, sono persuaso che non mi ritarderanno le istruzioni di vostra signoria illustrissima per conoscere se e quali forniture e somministrazioni debbano farsi dal nostro Governo o dalle Comuni. Se si dovrà pensare a fornire i viveri ed i foraggi sono egualmente certo che verranno fatti i fondi in misura corrispondente, ma tuttavia non dispiaccia a vostra signoria illustrissima se mi permetto, verificandosi il caso, di chiedere fin da ora l’assegnazione dei fondi stessi ed ogni opportuna disposizione, per non trovarmi alla sprovvista di mezzi e di ordini.

[p. 523 modifica]Anche in quest’incontro rinnovo le proteste di distintissima stima e considerazione con cui passo a ripetermi

Di V. S. Ill.ma

Ferrara, 21 aprile 1848.
Devotissimo servitore
L. Cardinale Ciacchi.

Signor Ministro dell’interno, Roma.


Note

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 24, Copertina 136.