Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/XXI

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Documento N. XXI.1

COMUNE DI MONTEROSI

N. 375.

Eccellenza,

La sera del 27 cadente giunsero in questo Comune due battaglioni della legione romana volontaria, forte di circa 3000 teste2. Questo consideravol numero d’individui fu alloggiato alla meglio possibile nei magazzeni, nelle sale, nelle locande, nelle case particolari, e persino nel palazzo dell’Eminentissimo signor Cardinale Abbate delle Tre Fontane, tutti forniti di paglia nuova, ed in quantità. Fu loro somministrato lumi, fuoco e tutt’altro, che poteva occorrergli, non risparmiando al Comune qualunque spesa pel contentamento della truppa. Di niun valore furono tutte le misure prese dalla Magistratura e suoi impiegati, affinchè non fosse dato motivo ai singoli individui dei battaglioni di lagnarsi. Furon posti in tutti i spacci di vino e commestibili guardie civiche onde non venissero alterati i prezzi; furono spediti due carri circa sei miglia indietro verso la dominante, onde incontrare e trasportare gli spedati alla stazione; furono la notte3 procurate due bestie vaccine, e subito macellate per provvedere la truppa di carne: fu loro somministrato dai particolari le caldaie per il rancio; insomma fu fatto l’impossibile perchè fossero forniti di tutto l’occorrente che loro mancava.

Questa mattina però circa le ore 9 italiane, mentre partiva la truppa si sono vedute sortire le fiamme dai tetti della locanda della Posta di proprietà dell’Eminentissimo Abbate delle Tre Fontane, ove pochi minuti prima era sortita una compagnia dì militi ivi acquartierata. Il fuoco era di tal possanza, che in un subito restò il locale distrutto. Valse solo l’opera di tutta la popolazione per impedire, che il fuoco attaccasse alle vicine case e ai fienili; per non vedere il paese totalmente distrutto. Da questo e tanti altri inconvenienti avvenuti, potrà vostra Eccellenza rilevare qual fosse [p. 471 modifica]l’estrema agitazione in cui erano i sottoscritti nel vedere un si doloroso spettacolo.

A non rinnuovare pertanto simili sconcerti, danni ed amarezze, la Magistratura ed il clero in nome di una infelice popolazione che, per la sua topografica situazione, trovasi tutti i giorni esposta a considerevoli gravezze, si rivolgono umilmente all’Eccellenza vostra perchè in avvenire sia provveduto in modo di non spedir truppe in numero così forte d’individui, di avvertire qualche giorno innanzi il Comune del passaggio, onde possa provvedere all’occorrente per l’alloggio; di spedire qua un ufficiale al comando della piazza, il che è inevitabile onde condurre con più rispetto e regolarità l’andamento degli alloggi per non vedere così esposti gl’impiegati comunali, ed i sottoscritti a’ dispiaceri ed agli insulti di qualche militare indisciplina.

Ciò è quanto umilmente s’implora nell’atto che rispettosamente si protesta,

Di V. E.

Monterosi, 29 marzo 1848.

Devotissimi e obbligatissimi servitori
Il magistrato e clero

Silvestro Flaminj, priore
Antonio Paris, anziano
Niccola Piacentini, anziano
Vincenzo Conti, arciprete.


Signor principe Aldobrandini, Ministro delle armi, Roma.


Note

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 113.
  2. Come i lettori sanno i volontari giunti la sera del 27 a Monterosi erano 1500 e non 3000.
  3. Le bestie vaccine furono trovate e macellate nella notte, cioè parecchie ore dopo arrivati i volontari, i quali avrebbero avuto bisogno di trovare la carne già macellata e, magari, già cotta