Compendio della dottrina cristiana/Catechismo maggiore/Parte quarta/Capo VII

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Catechismo maggiore - Parte quarta - Capo VII

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Capo VII.
Dell’Estrema Unzione.


D. Che cosa è il sacramento dell’Estrema Unzione detto pure Olio Santo?

R. L’Estrema Unzione detta pure Olio Santo, è il sacramento istituito per sollievo spirituale ed anche temporale degli infermi, in pericolo di morte.

D. Quali effetti produce il sacramento dell’Estrema Unzione?

R. Il sacramento dell’Estrema Unzione produce i seguenti effetti: 1.º accresce la grazia santificante; 2.º cancella i peccati veniali, e anche i mortali che l’infermo pentito non potesse più confessare; 3.º toglie quella debolezza e languidezza pel bene, la quale rimane anche dopo di aver ottenuto il perdono dei peccati; 4.º dà la forza di sopportare pazientemente il male, di resistere alle tentazioni e di morire santamente; 5.º aiuta a ricuperare la sanità del corpo, se sia utile alla salute dell’anima.

D. In qual tempo si deve ricevere l’Olio Santo?

R. L’Olio Santo si deve ricevere quando la [p. 248 modifica]malattia è pericolosa, e dopo che l’infermo ha ricevuto, se può, i sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia; anzi è bene riceverlo quando si è ancora sano di mente e con qualche speranza di vita.

D. Perchè è bene ricevere l’Olio Santo, quando si è ancora di mente sana e con qualche speranza di vita?

R. È bene ricevere l’Olio Santo, quando si è ancora di mente sana e con qualche speranza di vita, perchè ricevendolo con miglior disposizione si può riceverne maggior frutto, e ancora perchè, dando questo sacramento la sanità del corpo, se è espediente all’anima, con aiutare le forze della natura, non si deve aspettare che la salute sia disperata.

D. Con quali disposizioni si deve ricevere l’Olio Santo?

R. Le principali disposizioni per ricevere l’Olio Santo sono: essere in grazia di Dio, con fidare nella virtù del sacramento e nella divina misericordia, e rassegnarsi alla volontà del Signore.

D. Quali sentimenti deve provare l’infermo alla vista del sacerdote?

R. Alla vista del sacerdote l’infermo deve provare sentimento di gratitudine a Dio per averglielo mandato, deve ricevere volentieri e chiedere, se può da sè stesso, i conforti della religione.