Comunicare il museo con i social media: il caso Caltagirone/Capitolo3/Paragrafo3 1 1

Da Wikisource.
Paragrafo 3.1.1: I musei civici di Caltagirone

../Paragrafo3_1 ../../Bibliografia IncludiIntestazione 25 ottobre 2017 100% Da definire

Capitolo3 - Paragrafo3 1 Bibliografia

Nel vasto territorio della città di Caltagirone, denominata fin dall’antichità “Città della Ceramica”, si concentrano diversi museali locali: i musei Civici e Pinacoteca “Luigi Sturzo”, il museo Regionale della Ceramica, il museo Diocesano ed infine il Museo e Pinacoteca dei Padri Cappuccini.

I Musei civici e Pinacoteca “Luigi Sturzo” di Caltagirone rappresentano una grande vetrina espositiva dell’identità storica – artistica – naturalistica locale e, proprio per questo motivo, oggigiorno risulta vantaggiosa e determinante la sua divulgazione on – line, cosicché da renderla fruibile e accessibile on – line anche verso un gran numero di utenti del web di tutte le parti del mondo. A tale proposito, conducendo un’accurata “analisi di Benchmark” del posizionamento web e social relativo ai suddetti musei, abbiamo potuto riscontrare che la loro divulgazione in rete avviene attraverso non un proprio dominio web, poiché sono contenuti nel sito della Pubblica amministrazione di appartenenza, e, ancor di più, per quanto riguarda i siti di social networking, presentano, ahinoi, soltanto il profilo Facebook.

Dall’analisi di Benchmark possiamo evincere che l’elemento che abbraccia il tutto e che più risalta all’occhio è quello relativo ad un quadro di identità digitale molto povero e insoddisfacente per l’attuazione di quella comunicazione che possa definirsi a tutti gli effetti, “digitale”. Principalmente, le ragioni anche in questo caso devono essere ricondotte, come abbiamo avuto modo di verificare in questa sede a proposito dei musei nazionali, alla resistenza al cambiamento da parte delle strutture burocratiche, alla difficile condizione economica in cui verte l’Ente ed infine alla presenza di un personale facente parte della generazione pre–internet. Certamente, tali difficoltà non sono riscontrabili soltanto nel polo museale Civico, ma, per di più, se andiamo ad analizzare anche un’altra istituzione museale presente nel territorio e gestita, però, dalla Regione Sicilia, ovvero il Museo regionale della Ceramica, possiamo notare che anche questa istituzione presenta sia un utilizzo molto limitato dei siti sociali, soltanto Facebook e Tripadvisor, sia una bassa partecipazione degli utenti del web.


Dunque, di conseguenza, arrivati quasi alla conclusione del nostro intenso lavoro, a questo punto dobbiamo cercare di ragionare in termini di miglioramento anche per le istituzioni museali. I musei devono migliorare la funzione espositiva, la quale, attraverso l’ordinamento e l’allestimento delle opere d’arti, non deve consistere nell’esporre tutto e fittamente, che va a discapito della percezione delle singole opere, ma deve prescindere dal fatto che la “qualità” del patrimonio artistico – culturale di un museo non deve essere assolutamente sinonimo di “quantità”: infatti, le opere “vanno esposte da sole perché devono liberarsi dagli altri contesti e far prevalere il contesto dell’opera” (Antinucci, 2010, p. 135).

In conclusione, un ultimo strumento di miglioramento delle istituzione museali è rappresentato dal marketing e dai suoi strumenti (pubblicità, PR, marketing diretto e delle vendite); ogni museo, che attua un vincente piano strategico di marketing, può reperire sponsor e fondi per la propria istituzione, raggiungere i pubblici, risolvere delle difficoltà ed infine creare una “brand image”. Pertanto, avendo compreso i vantaggi e gli strumenti attraverso i quali i musei possono migliorare/innovarsi ed essendo alla conclusione di questo lavoro, augurandoci che possa diventare la base di un punto di incontro e di conversazione sulla tematica relativa alle istituzioni museali e la comunicazione digitale del web 2.0, con certezza possiamo affermare che i musei possono finalmente rafforzarsi in termini di valorizzazione, divulgazione, accessibilità, comunicazione ed interazione on line con i propri pubblici. Tutto questo non è pura utopia, ma se noi pensiamo che i musei, italiani o stranieri che siano, non possono migliorare mai, è come essere vittime di pregiudizi.