Corano/Capitolo LIV

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Capitolo LIV

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo LIV
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CAPITOLO LIV.

la luna1.

Dato alla Mecca. 53 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  L’ora s’avvicinò, e la luna si divise;

2.  Ma (gl’infedeli) sebbene veggano un miracolo, se ne vanno, e dicono; è una continua magia.

3.  Ed hanno trattato (questi avvertimenti) di bugie; hanno seguito i lor desiderj, ma tutto è fissato invariabilmente.

4.  Si son fatti loro udire dei racconti in cui vi era di che riempirli di terrore.

5.  Ciò per saviezza suprema; ma gli avvertimenti non giovano.

6.  Lasciali dunque. Il giorno in cui (l’angelo) incaricato di chiamare tutti gli uomini li chiamerà per qualche cosa d’orribile,

7.  Sortiranno da’ loro sepolcri cogli occhi bassi, e come grilli dispersi,

8.  Correndo a passi precipitosi presso (all’angelo) che gli ha chiamati. Gl’increduli diranno allora: Ecco il giorno difficile.

9.  Prima d’essi, il popolo di Noè tratto la verità d’impostura; trattò il nostro servo (Noè) di bugiardo. Diceva: E un indemoniato, e fu discacciato.

10.  Gridò (Noè) al suo Signore: Io sono oppresso, ajutami.

11.  Noi aprimmo le porte del cielo colla pioggia a torrenti.

12.  Dividemmo la terra in fonti, e l’acqua (del cielo) si riunì (all’acqua delle sorgenti), per decreto già stabilito. [p. 274 modifica]

13. Lo facemmo entrare (Noè) in una nave fatta con tavole e chiodi.

14. Egli navigava sotto i nostri occhi. Era questa una ricompensa dovuta a colui verso chi si era mostrato ingrato (incredulo).

13. Ne abbiam fatto un segno (d’avvertimento). Evvi alcuno che vi rifletta?

16. Eh bene! qual sono stati i nostri gastighi, le nostre minaccie?

47. Abbiamo reso il Corano facile (ad intendersi), proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta?

48. Ad ha trattato la verità di menzogna. Eh bene! quai sono stati i nostri gastighi, le nostre minacce?

19. Mandammo contr’essi (gli Aditi) un vento impetuoso in un giorno infausto, (che soffiava) senza tregua.

20. Che trasportava gli uomini come radiche degli alberi di palme strappati con violenza.

21. Eh bene! quai sono stati i nostri gastighi; le nostre minaccie?

22. Abbiam reso il Corano facile (ad intendersi), proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta?

23. I Themudei hanno trattato le nostre minaccie di bugie.

24. Ascolteremo un uomo come noi? dicono; in verità, noi saremmo immersi nella perdizione, nella follia.

25. Gli avvertimenti del Cielo sarebbero stati dati a lui solo fra tutti noi? No, ma è un impostore insolente,

26. Domani sapranno chi di noi era l’impostore insolente.

27. Manderemo loro una femmina del Camelo per tentazione2; spieremo i lor passi, e tu (Saleh) abbi pazienza3.

28. Annunzia loro che l’acqua delle loro cisterne dev’essere divisa fra loro e la Camela, e che le loro porzioni devono seguirsi alternativamente.

29. 1 Themudei chiamarono un loro concittadino; questi sguainò la sua sciabla, ed uccise la Camela.

30. Eh bene! quai furono i nostri gastighi, e le nostre minaccie?

31, Mandammo contr’essi un solo grido (dell’angelo); e divennero come pezzi di paglia secca mescolati colla polve.

32. Abbiam reso il Corano facile (ad intendersi) proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta?

33. Ed il popolo di Loth trattò le minaccie di bugie.

34. Mandammo a questo popolo una tempesta che gli scagliava le pietre. Non salvammo che la famiglia di Loth alla punta del giorno.

35. Era un nostro favore; così rimuneriamo chi è riconoscente.

36. Li minacciava (Loth) della nostra violenza, ma essi posero in dubbio le nostre minaccie.

37. Volevano abusare dei suoi ospiti; noi togliemmo loro la vista, e dicemmo: Provate il mio gastigo e le mie minaccie.

38. L’indomane li sorprese un gastigo senza tregua.

39. Provate il mio gastigo, e le mie minaccie.

40. Abbiam reso il Corano facile (ad intendersi), proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta.

41. E la famiglia di Faraone ebbe anche degli avvertimenti.

42. E tutti i nostri miracoli, li trattarono di bugie. Noi li afferrammo allora siccome afferra il Forte, il Possente. [p. 275 modifica]

43.  Ed i vostri increduli (o Mecchesi) valgono forse più di coloro? ovvero avete voi qualche promessa di privilegio nelle Scritture?

44.  Diranno essi: Noi siamo in gran numero, e ci ajutiamo gli uni cogli altri?

45.  Questo gran numero sarà subito disperso; essi volgeran le spalle.

46.  L’ora (del giudizio) sarà la loro riunione. Oh! quanto sarà dolorosa ed amara quell’ora!

47.  I colpevoli sono immersi nello smarrimento, nella follia.

48.  Il giorno in cui saran trascinati colla faccia nel fuoco dell’inferno, si dirà loro: Provate a toccare l’inferno.

49.  Abbiamo creato ogni cosa secondo una certa misura.

50.  Il nostr’ordine non fu che una sola parola, rapida come un’ammiccare d’occhio.

51.  Abbiamo esterminati popoli simili a voi. Non evvi alcuno che vi rifletta?

52.  Tutte le loro azioni sono scritte nei Libri.

53.  Le più grandi e le più piccole vi son registrate.

54.  I giusti abiteranno in mezzo a fontane e giardini,

55.  Nel soggiorno della verità presso il re possente.


Note

  1. La parola luna che si trova al primo versetto, serve di titolo a questa sorata. In questo primo versetto si tratta della venuta dell’ora, cioè del giudizio. Fra i segni che devono precedere questo momento terribile vi sarà quello della luna che si dividerà per mezzo. Tuttavia i commentatori pretendono vedere in queste parole un’allusione al miracolo fatto da Maometto. Un giorno, dicono essi, divise la luna in due con il suo dito.
  2. Ved. capitolo 26, vers. 155.
  3. Saleh, secondo il Corano, è il nome del profeta mandato per predicare ai Themudei.