Corano/Capitolo XIII

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Capitolo XIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XIII
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CAPITOLO XIII.

il tuono1.

Dato alla Mecca. 43 Versetti.

In nome di Dio clemente, e misericordioso.

1.  A. L. M. R. Questi sono i segni del Libro. La dottrina che tu hai ricevuta dal cielo è vera; nonostante la maggior parte di voi non vi crede.

2.  Dio eresse i cieli senza colonne visibili, e s’assise sul suo trono. Ha sottomesso il sole, e la luna, e ciascuno di questi astri segue il suo corso fino ad un punto fisso; prescrive il movimento, è l’ordine a tutto; fa vedere distinta[p. 120 modifica] mente le sue meraviglie. Forse finirete per credere fermamente che un giorno vedrete il vostro Signore.

3.  Egli creò la terra, le montagne, e i fiumi; stabilì le coppie a tutte le produzioni della terra, ordinò alla notte di ricuoprire il giorno. Certamente in tutto ció vi sono dei segni per quei che riflettono.

4.  E sulla terra voi vedete delle parti differenti di natura, sebbene vicine, di giardini, di vigne, di grani, di alberi di palme isolati, o riuniti sullo stesso tronco. Sono bagnati dalla stessa acqua, e noi li rendiamo superiori gli uni agli altri per il sapore. Certamente in ciò vi sono de’ segni per chi ha senno.

5.  Se qualche cosa deve sorprenderti, sarà quando sentirai dir loro: È egli possibile che essendo ridotti in polvere possiamo divenire una nuova creazione?

6.  Essi non credono in Dio; saranno incatenati pel collo, e saranno condannati alle fiamme per l’eternità.

7.  Ti pregheranno di affrettare piuttosto il male che il bene2. Simili esempj si son verificati in passato. Certamente Dio è indulgente per gli uomini, malgrado la loro iniquità; ma è altrettanto terribile ne’ suoi gastighi.

8.  Gl’increduli dicono: Ma forse Dio non gli ha dato il potere di fare miracoli? Dunque tu non sei che incaricato di avvertire, ed ogni popolo ha un inviato incaricato di dirigerlo.

9.  Dio sa ciò che la donna porta nel suo ventre, di quanto la matrice si restringe, o si dilata. Tutto è calcolato dinanzi a lui.

10.  Ei conosce ciò che è occulto, e ciò che è palese. Egli è il grande, l’Altissimo.

11.  Per lui tutto è uguale: quei che nasconde il suo discorso, quei che lo proclama ad alta voce, quei che agisce nella notte, e che si produce in pieno giorno.

12.  Ogni uomo ha degli angeli che si succedono sempre, collocati da ogni lato; vegliano su lui per ordine del Signore. Dio non cambierà quello che ha accordato agli uomini, finchè essi non cambieranno i primi. Quando vuol punire, non vi è cosa che possa fargli ostacolo; gli uomini non hanno altro protettore.

13.  Egli fa splendere il lampo ai vostr’occhi per ispirarvi timore, e speranza. È lui che inalza le nubi gonfie di pioggia.

14.  Il tuono celebra le sue lodi, gli angeli lo glorificano penetrati di spavento. Egli lancia il fulmine, egli colpisce chi vuole, mentre che si disputano sul conto di Dio, poichè è immenso nel suo potere.

15.  Egli solo è degno d’esser invocato, e quei che implorano altri Dii, li implorano invano; simili a colui che allunga le sue braccia per prendere l’aequa, e berla, ma non gli riesce d’arrivarvi. Le grida degl’infedeli si perdono per la strada3.

16.  Tutto ciò ch’è nei cieli, e sulla terra rende all’Eterno un omaggio volontario, o forzoso. Le ombre stesse di tutti gli esseri s’inchinano dinanzi a lui mattina e sera.

17.  Chi è il sovrano de’ cieli, e della terra? Rispondi: È Dio. Lo scorderete voi per cercare de’ protettori, che non hanno per loro stessi alcun potere su ciò che è loro utile, o che loro nuoce? Di’ loro: Il cieco sarà riguardato simile a quei che vede, e le tenebre sono forse eguali alla luce? Daranno essi per compagni a Dio delle divinità che avrebbero creato, come ha creato Dio, in modo [p. 121 modifica] che le due creazioni si confondano ai loro occhi? Di’ piuttosto: Dio è il creatore di tutte le cose; è l’unico, il virtuoso.

18.  Fa scendere l’acqua dal cielo; i torrenti scorrono misura certa; la corrente trasporta viva la spuma che galleggia, ed (i metalli) che gli uomini fondono al fuoco per farne ornamenti, ed utensili, fanno una spuma simile. Così Dio mette in parabola il vero ed il falso. La spuma se ne va rapidamente, ma ciò che è utile all’uomo resta sulla terra. Così Dio propone le parabole. Quei che rispondono all’appello di Dio si attendano a belle ricompense; ma quei che non vi rispondono, quando anche avessero tutto ciò che la terra contiene, ed anche il doppio, con ciò non potrebbero comperarle. Il loro conto farà spavento, la loro abitazione sarà l’inferno. Che orribile luogo di riposo!

19.  Colui che sa che Dio t’ha mandata la verità dal cielo si condurrà esso come un cieco? I savj vi rifletteranno.

20.  Quei che adempiono fedelmente gl’impegni presi verso Dio e non rompono la sua alleanza;

21.  Quei che uniscono ciò che gli è piaciuto d’unire, che temono il loro Signore, ed il conto terribile che dovranno rendere;

22.  Quei che la speranza di veder Iddio rende costanti nell’avversità, che fanno con esattezza la preghiera, che danno in segreto, od in pubblico i beni che abbiamo accordati loro, che cancellano le loro colpe con le buone opere, avranno per soggiorno il palazzo eterno.

23.  Saranno introdotti nei giardini di Eden insieme ai loro padri, le loro spose, ed i loro figli, che saranno stati giusti. Ivi riceveranno la visita degli angeli, che vi entreranno da tutte le porte.

24.  La pace sia con voi, diranno essi, perchè avete perseverato; quanto è dolce il soggiorno del palazzo eterno!

25.  Quei che infrangono il patto di Dio dopo averlo accettato, che separano ciò che Dio ha voluto unire, e commettono le iniquità sulla terra, sono carichi di maledizioni, ed avranno per soggiorno una dimora spaventevole.

26.  Dio versa a larga mano i suoi benefizj a chi vuole, o li ritira. Essi si rallegrano dei beni di questo mondo; ma che cos’è la vita di quaggiù in confronto alla vita futura, se non un godimento temporario?

27.  Gl’infedeli dicono: Non ha ricevuto sicuramente dall’alto alcuna facoltà di fare miracoli. Di’ loro: Dio smarrisce chi vuole, e fa ritornare a sè quei che si pentono,

28.  Che credono, ed il cui cuore riposa tranquillamente nella rimembranza di Dio. E che! i nostri cuori non si riposano forse con sicurezza nelle rimembranze di Dio? Quei che credono, e fanno le opere buone avranno per ricompensa la beatitudine, ed il più bel luogo di dimora.

29.  Ti abbiamo mandato ad un popolo che è stato preceduto da altri affinchè tu racconti loro le nostre rivelazioni. Essi non credono al Clemente senza limiti4. Di’ loro: È il mio Signore, non vi è altro Dio. Io ho riposta la mia fiducia in lui. E a lui che tutto deve ritornare.

30.  Quando il Corano farà muovere le montagne, quando dividerà la terra in due, e fará parlare i morti, essi non crederanno neppure; ma Dio comanda a tutto. I credenti ignorano forse che Dio potrebbe dirigere nella via dritta tutti gli uomini, se lo volesse?

31.  Le disgrazie non cesseranno di opprimere gl’infedeli in pagamento delle loro opere; scenderanno all’ingresso delle loro abitazioni finchè le minacce di Dio siensi verificate, e certamente Dio non manca alla sua parola. [p. 122 modifica]

32.  Anche prima di te i miei inviali furono derisi; io ho accordato una dilazione agl’infedeli, poi li ho gasligati; e quali furono le mie punizioni!

33.  Chi è colui che osserva tutte le azioni degli uomini? Essi hanno dato degli eguali all’eterno. Di’ loro: Dite come si chiamano le vostre divinità; credete voi d’insegnare a Dio ciò che avrebbe finora ignorato sulla terra, ovvero divinità sono un nome vano? È piuttosto la frode degl’infedeli che è stata loro preparata da molto tempo, ed essi si sono deviati dal vero sentiere. Certamente colui che Dio vorrà deviare non avrà più guida.

34.  Il gastigo li colpirà in questo mondo, un altro più terribile li attende nell’altro. Non avranno alcun protettore che li difenderà contro Dio.

35.  Ecco quale sarà il giardino promesso a coloro che temono: il giardino bagnato da fiumi d’acqua; l’alimento (de’ suoi frutti) non avrà mai fine, e le ombre saranno permanenti. Tale sarà la fine de’ credenti; quella degl’infedeli sarà il fuoco.

36.  Coloro che hanno ricevuto le Scritture si rallegrano di ciò che ti è sta rivelato. Altri (i partiti) ne ricusano una porzione. Di’ loro Dio m’ha ordina d’adorarlo, e di non associargli alcun altro, lo chiamo gli uomini al suo culto, e ritornerò a lui.

37.  T’abbiamo rivelato questo Corano perchè sia un codice in lingua araba: se tu seguissi i loro desideri dopo aver ricevuta la scienza, qual protettore a qual soccorso troveresti tu contro Dio?

38.  Prima di te abbiamo mandato altri profeti, a’ quali abbiamo dato mogli e stirpe. Niuno di essi ha fatto miracoli se non per volere di Dio. Ogni epoca ha avuto il suo libro sacro.

39.  Dio cancella ciò che vuole o lo lascia sussistere. La madre del Libro5 è fra le sue mani.

40.  Sia che ti facciamo vedere l’adempimento di una parte delle nostre minacce sia che ti chiamiamo a noi prima di questo tempo, la tua missione è predicare, e spetta a noi solo il domandare un conto severo.

41.  Non veggon forse che abbiamo penetrato nel loro paese, e che ne abbiamo ristretti i limiti? Dio giudica, o nessuno rivede i suoi decreti. Egli pronto nel fare i suoi conti.

42.  I loro padri hanno agito con astuzia: ma Dio è superiore a tutte le astuzie; conosce le opere di ciascuno, e gl’infedeli impareranno un giorno chi sarà in possesso della dimora eterna.

43.  Gl’infedeli ti diranno: Tu non sei stato mandato da Dio. Rispondi loro: Mi basta che Dio, e quei che conoscono il libro sacro, siano testimonj fra noi.


Note

  1. Il titolo di questa sorata è preso dal versetto 14 che comincia con questa parola.
  2. Cioè, la collera piuttosto che la misericordia di Dio.
  3. Cioè non arrivano fino a Dio.
  4. Il Clemente senza limiti, El-rahman, è uno dei nomi di Dio nella corona musulmana. Questo nome, portato da qualche individuo arabo, era un’innovazione applicato a Dio.
  5. La parola del testo Ommo’lketab (la madre del Libro) che serve ordinariamente a designare il primo capitolo del Corano, vuol dire qui il prototipo del Corano, il libro degli eterni decreti di Dio