Corano/Prefazione

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Prefazione

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Prefazione
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PREFAZIONE.





Se potesse supporsi che un individuo non avesse cognizione che di un solo di tutti i colori che esistono al mondo, non potrebbe egli pronunziarsi sulla preferenza da dare all’uno piuttosto che all’altro, o non amerebbe per conseguenza che quello solo da lui conosciuto; similmente chi non conoscesse altra lingua che quella del suo paese, troverebbe incredibile che ve ne fossero delle altre, ed impossibile l’intendere ed il parlare fuorchè la propria: così egualmente chi non conoscesse che la Religione nella quale è nato, cresciuto, ed educato, non si persuaderebbe che vi fossero altre Religioni, e non vi sarebbe mai la speranza e la possibilità che alcuno dalla falsa si convertisse alla vera.

Ma, ritenuto per fondamentale principio che la Religione di Gesù Cristo è la sola, solissima, da professarsi, non può essere inutile a qualunque fervido e zelante Cattolico, Apostolico, Romano, la conoscenza delle altre Religioni per rilevarne gli errori, facendone il confronto colla vera, e per vieppiù consolidarsi nella medesima.

Ciò premesso non sarà cosa nè disgradevole, nè riprovevole sotto verun rapporto la traduzione nell’idioma italiano del Corano (El-Koran) codice religioso, Civile, Criminale, e Politico de’ Musulmani, composto da Maometto, parte alla Mecca, parte a Medina, e formato di N° 114 Capitoli, contenenti 6242 versetti.

Questa traduzione è tratta dal testo arabo coll’ajuto di quella francese del sig. Kasimirski, che è la più recente, ed i cui Commenti sono i più ragionati di quei degli altri illustratori del Corano; una Notizia Biografica di Maometto precede.

Valga questa prefazione per imparare all’intelligente lettore l’unico scopo che ha avuto l’autore nell’eseguire la traduzione del Corano, ed acciò nessuna diversa interpretazione sia data a simile lavoro.

V. C.