Del disordine e de' rimedii delle monete nello stato di Milano/Proemio

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Proemio

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Del disordine e de' rimedii delle monete nello stato di Milano Parte prima

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PROEMIO


Il disordine del sistema monetario è sì interessante per le pubbliche e private ragioni, che non è maraviglia che sia uno de’ più triviali soggetti di discorso nelle nazioni che hanno la mala sorte di provarlo. Nella maggior parte degli uomini manca il vigore per rimontare ai principii grandi e universali, e discomporre con analisi le mal combinate idee, unico mezzo per discoprire le vere relazioni delle cose; altri si fanno giuoco della umana debolezza, e colla facile superiorità di alcuni termini non volgari costituiscono nella società un commercio di errori fondato sulla docilità de’ molti e sull’impostura di alcuni; quindi ne viene che declamazioni, tesi e aforismi si ripetono in materia di monete non migliori per lo più del silenzio.

La verità non va mai disgiunta dall’interesse della nazione, e in conseguenza da quello del sovrano; perciò ho cercato di renderla sensibile col metodo, colla precisione e collo squarciare quel velo che la ricopre al pubblico, m’intendo i termini dell’arte atti solo a restringere le cognizioni fra un piccolo cerchio di persone. A tre teoremi ho ridotti i principii sparsi in più volumi, ho calcolata la natura dell’attuale nostro [p. 394 modifica]sbilancio, ho proposto quanto credo utile per rimediare al disordine, e così far passare le nozioni di questa parte dell’economia politica dal silenzio de’ gabinetti de’ filosofi alle mani del popolo.

Mio scopo è d’esser utile alla patria, alla quale anche gli errori degli scrittori servono a marcare lo scoglio a cui hanno urtato, e a risvegliare dall’indolente riposo gl’ingegni capaci di meditare, non nobis solum nati sumus, ortusque nostri partem patria vindicat 1.

  1. Cicer. de Offic. lib. 1.