Della architettura della pittura e della statua/Della architettura/Libro quinto – Cap. IX

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Libro quinto – Cap. IX

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Del Palazzo principale, de Senatori, del Tribunale de le Sententie, del Tempio, et del Palazzo, dove si amministra Iustitia, et che cose vi stieno bene, et commode.

cap. ix.


H
Avendo noi detto che le parti de la Republica sono due, cioè una Ecclesiastica, et l’altra Secolare, et essendosi trattato de la Ecclesiastica a bastanza, et de la Secolare ancora in gran parte in quel luogo, dove noi disputammo che si haveva a ragunare il Senato, et dove si havevano a dare le sententie in le case del Principe; Racconteremo al presente in questo luogo brevissimamente quelle cose che ci paiono necessarie di aggiugnere a quelle. Dipoi passeremo a trattare de gli alloggiamenti de Capitani per terra, et de le Armate per acqua; et a la fine poi tratteremo de le case de privati. Gli Antichi usavano ragunare il Senato ne le Chiese; Dipoi venne una usanza, che si ragunasse fuori de la Città. Ultimamente rispetto a la maiestà, et al giovar a le cose, che si havevano a fare, vollono che si edificassero edificii a quello effetto solo; Da quali i vecchi Padri nè per la lor lunga età si spaventassero, nè rispetto a la incommodità del luogo si ritenessero di non vi andare continovamente, et di non vi badare assai; et per questo collocarono in mezo de la Città il Palazzo principale, et allatoli il Tribunale de le sententie, et ii Tempio ancora giudicarono che vi stesse bene vicino, non solamente per questo, cioè, perche coloro che vanno dietro a l’ambitione, et coloro che sono occupati intorno a litigii, possino con più commodità, senza perdere tempo, o occasione alcuna, attendere a l’una cosa, et a l’altra: Ma per questo ancora, cioè che essi Padri (come fanno sempre coloro che sono più vecchi, essendo molto più che gli altri dediti a la Religione) entrati prima in Chiesa a loro devotioni, si possino trasferire senza intermissione di tempo commodamente a le faccende. Aggiugni che se alcuni Imbasciadori, o Principi forestieri [p. 111 modifica]ricercassino di voler audienza nel Senato, egli è utile de la Republica l’haver uno luogo dove con degnità et de forestieri, et de la Città, tu gli possa ricevere mentre che eglino aspettano d’essere chiamati, o intromessi. Ultimamente in cosi fatti publici edificii, si debbe non si far punto beffe di alcuna cosa, che si appartenga a poter commodamente ricevere la moltitudine de Cittadini, tenernela honoratamente, et opportunamente rimandarnela. Et sopra tutto si debbe havere avertenza che e’ non vi manchino per conto alcuno tutte le commodità possibili de gli andari, et de lumi, et de luoghi larghi, et di altre simili cose. Ma al Palazzo dove si ministri iustizia, dove molti contendono insieme, bisogna che vi sieno aperture più et maggiori, et più pronte che nel Tempio, o nel Palazzo principale. La entrata nel Palazzo principale, detto Senato, è di necessità che sia affortificata non meno che honestamente. Et questo si per rispetto de le altre cose, si ancora accioche un tumulto temerario di pazzi della sciocca plebe, concitato da qualche seditioso, non possa a sua posta assalire i Senatori, et far loro danno. Anzi per questo più che per altro vi si debbono far loggie, luoghi da passeggiare, et simili dove i servidori, i clientoli, et la famiglia, che stanno ad aspettare i lor Padroni, ne subiti accidenti possino esser loro in aiuto. Non vò lasciare questo in dietro, che tutti quei luoghi, ne quali si ha ad ascoltare la voce o di chi recita o di chi canta, o di chi disputa, non stà bene che sieno in volta, perche le voci rimbombano, ma i palchi di legname stanno meglio, perche rendono la voce più schietta.