Delle funzioni riproduttive negli animali/4

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4. Differenze sessuali

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§ 4. Differenze sessuali.

Per quanta sia la corrispondenza reciproca fra le varie parti dell’apparato generativo de’ due sessi intorno alla quale occorrerà in seguito ulteriore parola, i caratteri costanti dello sperma e delle uova faranno sempre [p. 20 modifica]riconoscere anche negli animali inferiori il testicolo e l’ovario, e le dipendenze dell’uno e dell’altro.

La distinzione de’ sessi è facile nella maggior parte degli animali che cadono comunemente sotto la nostra osservazione, anche senza l’ispezione anatomica degli organi della generazione, che sono nella massima parte nascosti; perchè varj caratteri di statura, di colori, d’ornamenti accompagnano spesso le essenziali differenze sessuali e le fanno riconoscere anche volgarmente. Ma in alcune classi di animali queste differenze sono ben più rilevanti, e tali da esser causa de’ più grandi errori nelle classificazioni, poichè sono portate fino ad abolire ogni rassomiglianza fra il maschio e la femmina d’una medesima specie. Eccone alcuni esempj.

Tra i crostacei dell’ordine de’ succhiatori o parassiti, v’hanno alcune specie componenti la famiglia delle lerneidi, delle quali per lungo tempo non si conobbe il maschio, tanta è la disparità di forma di volume e di abitudini che regna tra esso e la femmina. Questa vive aderente per lo più alle branchie de’ pesci, succhiandone gli umori ed ingrossando a dismisura per lo sviluppo delle ova, delle quali porta ripieni due sacchetti dietro l’addome; non ha vere gambe articolate come gli altri crostacei, Fig. 10 - Lernæa cornuta Lin. (Chondracanthus cornutus. Nordm.).1 e piuttosto direbbesi rassomigliante ad un verme. Il maschio invece presenta i [p. 21 modifica]caratteri di crostaceo ben riconoscibili, ha gambe articolate, non è parassito, e solo all’epoca della generazione si fissa in prossimità dell’orifizio sessuale della femmina e la feconda. Ma ciò che v’ha di più singolare si è la enorme sproporzione di volume fra il maschio e la femmina, che nel massimo stato di rigonfiamento di questa, si fa salire da qualche autore fino al rapporto di 1: 4.600. Non dobbiamo ommettere però che questa femmina nello stato di gioventù ha subìto, quanto alle forme, le stesse metamorfosi del maschio; ma nel mentre questo si è arrestato a un dato periodo, essa continuò fino a trasmutarsi in una sorta di verme, scendendo di grado, per così dire, nella scala gerarchica animale (fig. 10).

Dell’argonauta del mediterraneo non si offerirono fin qui all’indagine de’ naturalisti se non individui femmine. Su questo animale vive, quasi ne fosse parassito, una sorta di verme allungato con molte ventose all’ingiro del corpo, pel quale appunto Cuvier ebbe a creare il suo genere Hectocotyle della classe degli elminti. Ora per contrapposto a quanto abbian ora veduto dell’argonauta, tutti questi individui di Hectocotyle esaminati finora sono di sesso maschile; circostanza che, appoggiata da qualche altro carattere anatomico di analogia fra due animali tanto diversi, rende sommamente probabile l’opinione del sig. Kölliker, il quale considera il preteso verme parassito dell’argonauta come il maschio di questa specie.

Per esprimere con maggior facilità nelle opere e nelle collezioni di storia naturale queste distinzioni di sesso, i naturalisti hanno scelto per convenzione il simbolo (Marte) pel maschio; e quello (Venere) per la femmina.

Note

  1. A. Individuo femmina ingrandito.
    B. Individuo maschio ingrandito assai più.
    (Nordmann. — Mikrographische Beiträge, ec.)