Dolcezze/La Madonna e il suo lampioncello
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I
Umilmente la Vergine pregava,
e ne la voce avea tanto dolore,
e il suo cuore, trafitto, sanguinava:
«O lampioncello, fallo per mi’ amore,
5tu se’ il compagno mio, tu sei la stella
che mi dà pace con il pio chiarore;
tu sei fratello, io sono tua sorella,
senti: ho paura di stare all’oscuro,
senza il raggietto de la tua fiammella!
10Ardi, ed il cuor dolente rassicuro,
ardi, ti prego, lampioncello rosso,
come il cuor di Gesù, tremante e puro...»
Ma il lampioncello sospirò: «Non posso».
II
E Maria seguitò umilemente:
15«Perché non puoi? Se tu sarai buono,
come una stella ti faccio splendente
e il tuo disobbedire ti perdono.
O lampioncello, o lampioncello mio,
mi sembra di sentir, lontano, il tuono!
20Qui sono sola ed assai lunge è Dio!
Qui sono sola, assai lunge è il mortale;
sono fatta d’oblio, d’oblio d’oblio...
Non un passero batte la su’ ale
contro il mio volto, o lampioncello rosso,
25ardi! Ho tanto timor del temporale...»
Ma il lampioncello spasimò: «Non posso».
III
La sera dopo, era una sera mite,
piena di trilli, piena di fiammelle,
di voci mai prima d’allora udite,
30umilmente, una mano, una di quelle
mani che sanno spesso l’altra mano,
una mano tranquilla che il ribelle
gesto non seppe mai, piano piano,
il solitario lampioncello accese:
35s’udì una prece, dolce, un passo umano
lontanare, laggiù, verso il paese
che dormiva da tempo, ne la sera.
Invano, invano il lampioncello prese
fuoco: Maria suavissima non c’era...
IV
40Umilmente chiamò, umilmente
attese. Pensò perché mai Maria
fosse fuggita senza dirgli niente,
la sua dolce compagna, la sua pia
sorella! Aveva dunque una sì folle
45paura de la solitaria via?
E il lampioncello, disperato, volle
giungere al cielo con la sua fiammella...
Ah, se fosse mai nato su quel colle!
Pregò ancora: «Maria, buona sorella,
50ti farà luce il lampioncello rosso,
oh vieni, vieni, la serata è bella!»...
Ma la Madonna singhiozzò: «Non posso».