Donne e Uomini della Resistenza/Erminio Ferretto

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Erminio Ferretto

Nato a Mestre (Venezia) il 12 dicembre 1915, caduto a Bonisiol, frazione di Mogliano Veneto (Treviso) il 6 febbraio 1945, commesso.

Giovane antifascista, nel luglio del 1937 decise di espatriare clandestinamente per dare il suo contributo alla difesa della Repubblica spagnola. Giunto in Spagna e inquadrato nella XII Brigata internazionale, Ferretto combatté valorosamente in Aragona, sull'Ebro e in Estremadura. Caduta la Repubblica riparò in Francia, dove fu internato e, successivamente, consegnato alla polizia italiana. Processato e inviato al confino, rimase a Ventotene dal giugno del 1941 sino alla caduta del fascismo. Nel settembre del 1943, riacquistata la libertà e tornato in Veneto, Erminio Ferretto s'impegnò subito nell'organizzazione della lotta partigiana nella Val Cellina. Dopo aver militato in varie formazioni, divenne comandante del Battaglione Garibaldi che era stato intitolato a Giovanni Felisati , un partigiano caduto. Dall'autunno del 1944 Ferretto operò in provincia di Venezia sino a quando, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 1945, fu sorpreso a Bonisiol. Come ebbero a testimoniare nel dopoguerra alcuni suoi compagni (De Bei, Pettenò , Martino Ferretto e Fonti), "...le brigate nere erano riuscite ad arrestare due partigiani che sottoposti a tortura indicarono alcuni nostri rifugi... Indicarono anche una certa casa colonica di Bonisiol, frazione di Mogliano, dove ammalati e logorati avevano trovato rifugio il nostro capo, Martino Ferretto (cugino di Erminio) ed altri quattro compagni...". "...All'una di notte circa trenta unità delle Brigate Nere entrarono di sorpresa nella casa. Impossibile opporsi con le armi, il solo scampo era nella fuga. Ma Ferretto Erminio e Martino, che si trovavano nella stalla, si nascosero nella mangiatoia. I fascisti sondarono con le forche le mangiatoie: Martino colpito a una gamba si trattenne, ma Erminio colpito al ventre (o alla gola secondo altri) emise un grido. Quindi fu ucciso a colpi di mitra...". Nella primavera successiva il suo battaglione partigiano, divenne Brigata e fu intitolato ad Erminio Ferretto.