Donne e Uomini della Resistenza/Riccardo Ravagnan

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Riccardo Ravagnan

Nato a Chioggia (Venezia) il 18 dicembre 1894, deceduto a Venezia nel 1970, avvocato, giornalista, parlamentare comunista.

Dopo la Prima guerra mondiale era stato, nel "biennio rosso", sindaco socialista della sua città natale. Nel 1921 fu tra i primi a passare al PCdI. Dopo la marcia su Roma, Ravagnan (perseguitato dai fascisti), si trasferì a Trieste, dove entrò nella redazione de Il Lavoratore . Passato a Milano, per qualche tempo fu direttore de l'Unità . Arrestato nel 1926 per il suo impegno antifascista e condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione dal Tribunale speciale, finita di scontare la pena, Ravagnan espatriò. A Parigi fu condirettore del quotidiano La voce degli italiani e tra i maggiori esponenti dell'emigrazione antifascista. Dal 1941 al 1944 prese parte alla Resistenza francese. Organizzatore dei "Francs-tireurs-et-partisans" della regione parigina, Riccardo Ravagnan fu anche commissario politico e membro del Comitato italiano di liberazione nazionale. Quando Parigi fu liberata, assunse la direzione del giornale Italia Libera . All'indomani del 25 aprile 1945, tornato in Italia, riprese il proprio posto alla testa degli antifascisti veneti. Eletto deputato alla Costituente, è considerato uno dei padri della nostra Costituzione. Senatore per tre successive Legislature, Ravagnan ha fatto parte degli organi dirigenti nazionali del PCI, di organizzazioni antifasciste e di pubbliche amministrazioni. Il suo archivio è conservato presso l'Istituto per la storia del movimento di liberazione in Italia. Portano il suo nome una via, una scuola e un Circolo culturale di Chioggia. A Riccardo Ravagnan è intitolato anche un Premio di pittura.