El libro dell'amore/Oratione VII/Capitolo XI

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Oratione VII - Capitolo XI

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Del modo di sciorsi dall’amore volgare.

Infino a hora in che modo e da chi siamo presi colle reti abbiamo tractato, resta che brievemente mostriamo in che modo ci possiamo sciorre. El modo dello sciorsi è di due ragioni, l’uno è della natura, l’altro è dell’arte. El naturale è quello che con certi intervalli di tempo fa sua opera, e questo modo è comune a questa malattia e a tutte l’altre, perché el pizzicore nella pelle tanto dura, quanto dura la feccia del sangue nelle vene o el flemma salso ne’ membri: chiarito el sangue e ammortita la flemma manca el pizzicore, e la rogna si parte. Nondimeno la debita diligentia della evacuatione conferisce molto, l’evacuatione o untione repentina è molto pericolosa. Similmente l’agonia degli amanti tanto tempo dura, quanto dura quello rincerconimento del sangue, indocto nelle vene per quello male d’occhio decto. El quale rincerconimento preme el cuore di grave cura, la fedita nelle vene nutrica e con cieche fiamme arde e membri, perché dal cuore alle vene, dalle vene a’ membri passa. Quando è chiarito tale incerconimento cessa l’affanno degli stolti amanti; questo chiarire lungo spatio di tempo in tutti richiede, e ne’ melancolici lo richiede lunghissimo, spetialmente se nello influxo di Saturno Cupidine con sue reti gli prese.

Oltre ad questo tal tempo è amarissimo, se furono sogiogati in quel tempo nel quale Saturno era retrogrado, o vero congiunto con Marte, o veramente al sole opposito. Debbesi agiugnere a questa naturale purgatione etiandio l’industria dell’arte diligentissima. Imprima è da guardarsi che noi non tentiamo di sbarbare o di potare le cose che non sono ancora mature, e che noi non vogliamo stracciare con grande pericolo quelle cose che più sicuramente isdruscire possiamo. Debbesi diradare l’usanza, e soprattutto aversi cura che gli occhi nostri non si riscontrino, nel guatare, con gli occhi della persona amata; e se alcuno difecto è nell’animo o nel corpo di quella, sempre nella mente rivolgerlo conviene. E appiccare l’animo a molte diverse e gravi faccende, spesse volte trarsi el sangue e usare vino chiaro e odorifero, e spesso innebriarsi, acciò che trahendo el sangue vecchio el quale era incerconito, si rifaccia nuovo sangue e nuovo spirito. Usare frequente exercitatione non sudando, per le quali e pori del corpo s’aprino a mandar fuori e vapori maligni, e frequentare ancora quegli nutrimenti e lattovari che pongono e fisici ad rimedio del cuore e del cervello.

Ancora el coito universale accade nella cura d’amore, al quale rimedio molto acconsentì Lucretio così dicendo: «Vuolsi con diligentia fuggire le fallace imagini e levare da sé l’esca dell’amore, e volgere la mente altrove, e gittare l’omore ragunato in diversi corpi, e in nessuno modo ritenere el seme che per amore d’una persona è in te turbato».