Esilio/Compagni di strada/La folla

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La folla

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LA FOLLA.


Fluttuo con te, nel tuo sordo tumulto
perduta; e tu mi porti e tu mi spingi
e mi rigetti, e d’ignorarmi fingi,
4ma ben m’abbranca il tuo potere occulto.


Sai di sudore umano, e di sporcizia
mascherata d’aromi, e del sentore
d’ogni travaglio: ogni odio ed ogni amore
8per oscuro fermento in te s’inizia.

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Mi piaci per l’enorme onda vitale
che tutta mi ravvoltola, muggente
e rischiumante, carne e cuore e mente
12impregnando del tuo libero sale.


Ogni volto che a lampi appare e spare
forse è il mio: chè mio corpo non è questo
solo ch’io sento e curo e movo e vesto:
16chi vi noma e vi scinde, onde del mare?...


D’essere innumerevole è mia gloria
e mia superbia; e multiforme, come
te, folla; o in preda a tutti i venti, come
20te, che a folate scardini la storia;


e, se fremito passi di sommossa,
ingigantir con te, con te disvellere
i sassi e i cuori, ed oscurar le stelle
24col divampar della mia furia rossa.