Facezie (Poggio Bracciolini)/110
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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CX
Di un medico ignorante che dall’esame dell’urina
disse che una donna aveva bisogno del marito.
Era presso noi una donna che aveva nome Giovanna, e che io ho conosciuta, e trovavasi malata. Il medico, che era astuto quanto ignorante, chiese, per curarne la malattia, che gli mostrassero l’urina; e questa la figlia giovinetta e ancor nubile ebbe cura di conservare, come è costume; ma questa dimenticandosi mostrò l’urina sua al medico, invece di quella della malata. Subito il medico disse che la donna aveva bisogno del marito; e quando ciò fu detto al marito, dopo essersi riempito bene lo stomaco alla cena, andò in letto con la moglie.
Ella, che non sapeva del consiglio del medico, e poichè per la debolezza avea molestissima la cosa, e meravigliata della novità del caso: “Che fai tu, disse, amico mio? mi ucciderai.” Sta’ zitta, rispose l’uomo chè questa, a parer del medico, è la migliore medicina per il tuo male, perchè in questo modo ne sarai libera e restituita a sanità.” E non s’ingannò, perchè avendo egli ripetuto quattro volte la cosa, il giorno dopo cessò affatto la febbre. Così l’inganno del medico fu cagion di salute.