Facezie (Poggio Bracciolini)/266
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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CCLXVI
Una donna fiorentina colta sul fatto
ha un astuto consiglio.
Una donna che abitava nei dintorni di Firenze, moglie di un oste, e che era molto liberale, giaceva un giorno con l’amante suo; venne frattanto improvvisamente un altro, per far quello che l’altro faceva, e la donna che lo sentì salir le scale gli andò incontro, e prese a rimproverarlo e a impedirgli di andar oltre, dicendo che non aveva tempo per contentarlo e pregandolo di andarsene subito. Quegli non voleva, ed essendo durati qualche tempo nella contesa, in questa sopravvenne il marito, che volle sapere la ragione del litigio: “Costui, rispose la donna, è adirato e vuol andar di sopra, per ferire un tale che si è rifugiato nella casa e che io ho nascosto perchè non avvenga questo delitto.” Colui che stava nascosto, udite queste parole, prese a proferir minaccie e a dire che voleva vendicar l’affronto. E l’altro simulò di minacciare e di far forza contro quello. E il marito, sciocco, cercò la causa del dissenso di que’ due, e si assunse l’impegno di metter pace fra loro, e dopo aver parlato con entrambi la concluse, e fece bere loro del suo vino, e all’adulterio della donna aggiunse anche il danno della bevuta. Perchè le donne prese sul fatto sono sempre molto astute per rimediarvi.