Facezie (Poggio Bracciolini)/99

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XCIX. Storia piacevole di un vecchio che portava sulle spalle l’asino

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
XCIX. Storia piacevole di un vecchio che portava sulle spalle l’asino
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XCIX

Storia piacevole di un vecchio che

portava sulle spalle l’asino.


Si diceva un giorno fra i segretari del Papa, che coloro che cedono all’opinione del volgo sono soggetti alla più deplorevole servitù, perchè non è mai possibile, essendo tanto vari i pareri, piacere a tutti che su diverse cose pensano diversamente. E a questo proposito, uno de’ presenti narrò la seguente storia, ch’ei diceva d’aver vista scritta e dipinta in Germania.

Disse che vi fu un vecchio, che col figlio giovinetto si spingeano innanzi un asino senza soma, che essi voleano vendere al mercato. Lungo la strada, alcuni che stavano lavorando ne’ campi, rimproverarono il vecchio perchè su quell’asino senza peso non montasse nè il padre nè il figlio, ma lo lasciassero andare in quel modo, mentre che uno per la vecchiaia, l’altro per la tenera età, abbisognavano di non affaticarsi. E il vecchio allora mise sull’asino il fanciullo e continuò il viaggio a piedi. Altri che li videro gridarono contro la stoltezza del vecchio, che aveva posto il ragazzo che era più forte sull’asino, ed egli, debole per l’età, li seguiva a piedi. E mutato di avviso, fe’ scendere il fanciullo e montò egli stesso sull’asino. Dopo un po’ di cammino, udì altri che gli facean colpa di star egli che era il padre [p. 70 modifica]su l’asino, e di trascinarsi dietro, come servo, il figliuolo, non avendo nessun riguardo alla sua età. Ed egli, persuaso di queste parole, fe’ salire seco il giovinetto sull’asino, e così proseguì per la via; e lungo questa, un altro gli chiese se suo fosse l’asino, e avendo egli affermato che suo era, l’altro gli diede rimprovero di averne tanta cura, come se d’altri fosse, caricandolo di soverchio peso, essendo che uno fosse bastato. Quest’uomo, per tante e varie opinioni non si contenne più, e poichè non potea far la sua strada, nè coll’asino senza peso, nè con uno di loro, nè con entrambi sopra di esso, legò i piedi dell’asino e li infilò in un bastone e questo pose sulle spalle sue e del figlio e andò in questo modo al mercato. E poichè tutti per la novità del caso scoppiavano dalle risa, e gridavano contro la stoltezza di entrambi e specialmente del padre, questo, che era sulla riva di un fiume, gittò l’asino legato nel fiume, e così perduto l’asino tornò a casa. Per tal modo il buon uomo, che volle accondiscendere alle opinioni di tutti, non contentò alcuno e perdè l’asino.