Fatalità (1895)/Sola

Da Wikisource.
Sola

../In alto ../Spes IncludiIntestazione 27 aprile 2016 100% Da definire

In alto Spes

[p. 211 modifica]


SOLA.


Langue d’autunno il solitario vespero
De l’âtre nebbie fra i cinerei veli;
Scendon l’ombre a le verdi solitudini
               4Giù dai lividi cieli.

Cadon le foglie, volteggiando aeree
Da la fredda portate ala del vento,
Quai morti sogni. Erra per l’aure un brivido
               8Come di bacio spento.

Sui capelli di lei, ravvolti e morbidi,
Muta agonizza l’ultima vïola.
Ella guarda laggiù, fra i nudi platani,
12Ritta, scultoria — sola.„

[p. 212 modifica]

Ella guarda laggiù. Pensa a le nivee
Placide culle ove, chinato il biondo
Capo sui lini, i sorridenti pargoli
               16Dormon sonno profondo:

Veglian le madri — e a la commossa tenebra,
Come voci di ciel blande, serene,
Sciolgono, i sonni a raddolcir degli angeli,
               20Le lunghe cantilene.

Ne la queta foresta, entro il pacifico
Nido, l’augel s’appressa a la compagna,
E s’addorme così... nè spira un alito
               24Per la brulla campagna:

Solo a le basse, immensurate nebbie
Rabbrividendo il vizzo ultimo fiore,
Sovra l’erbe, in un bacio, il roseo calice
               28Piega — e quel bacio è amore.

O dolcezze!... Ella sogna. Assorta in candidi
Pensier, presso gentil cuna modesta,
D’una lampa al chiaror, curva su l’agile
               32Ago la bella testa;

[p. 213 modifica]

E mentr’ei tenta con le forti braccia
Cinger le caste flessüose forme,
A lui susurra con carezza timida:
               36Silenzio!... Il bimbo dorme.

Vane grida del cor, parvenze splendide,
Di sorrisi e d’amor larve gioconde,
V’estinguete laggiù fra i nudi platani
               40E le brume profonde!...

Foglia al ramo caduta, occulta lacrima,
L’ultima speme dal suo cor s’invola;
O nidi, o fiori, o baci, o culle nivee,
               44Vi celate. — Ella è sola.

Cala d’autunno il nebuloso vespero,
Col lontano de i corvi alto lamento,
Sovra gli aridi boschi e a lei ne l’anima,
               48Inesorato e lento;

.... Cala. — Superba come greca statua,
Al plumbeo cielo ella solleva i rai....
Scote la brezza di novembre un brivido
52Che le susurra: Mai!