Libro ottavoVIII - Il Buffone e i Pesci
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16 ottobre 2009
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raccolte di fiabe
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<dc:creator opt:role="aut">Jean de La Fontaine</dc:creator>
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Favole - Libro ottavo VIII - Il Buffone e i Pesci Jean de La FontaineEmilio De Marchi1669
Per quanto il mondo se li tenga in prezzo
per me i buffoni è razza che disprezzo;
difficil arte è di far rider bene,
ma chi continuo la facezia scocca
è gente sciocca e agli sciocchi conviene.
In casa si pranzava d’un banchiere
e c’era anche un Buffone di mestiere,
che, visti certi Pesci un po’ lontani,
e non osando stendere le mani,
sapete ciò ch’ei fa?
Accosta un piccol piatto di sardelle,
e grandi cose a loro susurrò,
poi l’orecchio al piattello avvicinò,
per ascoltar non so quali novelle.
A questa novità
la gente allor restò,
e dimandò:
- Che dice ora, che fa? -.
Rispose: - Ho chiesto a questi Pesciolini
notizie d’un compar ito ai confini
ultimi d’India il Gange ad esplorare,
e che vuolsi finito in fondo al mare.
Ma i Pesciolini dicono che nati
non erano in quel tempo, ond’io, se posso,
prego qualcun dei signori invitati
a favorirmi un pesce un po’ più grosso -.
A questa allegra spiritosità
rise tutta la bella società;
al Buffon fu servito uno storione
salato, e così vecchio che la storia
certamente sapea tutta a memoria,
di quanti in trecent’anni ad uno ad uno
eran scesi nel regno di Nettuno.