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Favole (La Fontaine)/Libro ottavo/XIX - I vantaggi del Sapere

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Libro ottavo

XIX - I vantaggi del Sapere

../XVIII - Il Bascià e il Mercante ../XX - Giove e i Fulmini IncludiIntestazione 15 febbraio 2010 75% raccolte di fiabe

Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro ottavo

XIX - I vantaggi del Sapere
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Un uomo ricco, un asinaccio ritto,
soleva dire a un suo vicin stracciato
(e stracciato vuol dire letterato)
4che il ricco sol di vivere ha diritto.

- Al ricco deve fare di cappello, -
ei ripeteva, - ogni fedel corbello,
non sol, ma è giusto che gli faccia onore
8il dotto, il pensatore e il professore.

Costor con tutto il leggere che fanno
non hanno spesso pane da mangiare,
e portan certe vesti così rare
12che fan sempre parer d’estate l’anno.

Stanno in alto in stanzucce accanto al tetto
coll’ombra sua ciascuno per valletto.
Povera gente e poveri gli stati,
16che fanno i conti addosso ai disperati!

Utile invece è chi vi spende e spande
del suo liberamente, in lusso, in feste,
che mantien l’artigian e che lo veste
20col suo denar e colle imprese in grande.

È il ricco che le lettere sostenta
e paga chi coi libri lo tormenta
e con omaggi e dediche sì strane,
24che son meno noiose le campane -.

Così dicea quel grosso babbuasso.
Ben si sentì il poeta sulle prime
gran voglia di risponder per le rime,
28ma la giustizia viene di suo passo.

Venne, dico, la guerra, e la vendetta
fu più crudele d’ogni satiretta.
A ferro e a fuoco è messa la città,
32l’uno scappa di qua, l’altro di là.

Sol disprezzo il babbeo millantatore
nell’esilio trovò, mentre il poeta
ricevette accoglienza onesta e lieta.
36State zitti, il saper ha il suo valore.