Favole (La Fontaine)/Libro quinto/VII - Il Satiro e il Passeggero

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Libro quinto

VII - Il Satiro e il Passeggero

../VI - La Vecchia padrona e le due Serve ../VIII - Il Cavallo e il Lupo IncludiIntestazione 16 ottobre 2009 50% raccolte di fiabe

Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro quinto

VII - Il Satiro e il Passeggero
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Senza tappeto, tavola e divano,
in fondo a una selvatica
grotta si trasse un Satiro
a desinar colla scodella in mano.

Accanto i figli e la diletta moglie
sul musco anche sedevano
e lieti masticavano.
Semplicità l’appetito non toglie.

Colto dall’acqua come il Ciel la manda,
un Passegger ospizio
cercò nell’antro, e subito
fu invitato a gustar della vivanda.

La cortesia tornò molto gradita
all’uom, che freddo ed umido,
per riscaldarsi l’unghie
col fiato si soffiò sopra le dita.

E quando fu servito il desinare,
ancor sopra ci soffia.
Meravigliato il Satiro
gli dimandò: - Che giova ora il soffiare?

- Soffiando, come ho fatto, scaldo in pria
le dita, e quindi soffio
per raffreddar il liquido -.
Disse il Satiro allor: - Caro, va’ via,
a me sembra una cosa assai barocca,
e tolga il Ciel ch’io voglia
dormir con un che soffia
il caldo e il freddo dalla stessa bocca -.