Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri/Libro I/X
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CAPITOLO DECIMO.
Della Religione, governo, costumi, abiti, frutta,
ed aria di Egitto.
P. Vansleb voyage d’Egypt. p. 41.L’Egitto è abitato da’ Copti, Mori, Arabi, Turchi, Greci, Giudei, ed altre nazioni. La Religione più esercitata è la Maomettana, della quale parlerò nella descrizion dell’Imperio Ottomano. I Copti (nomati così da Copt figlio di Missrain Re d’Egitto) furono anticamente Idolatri; siccome tutti gli altri Egizj, di mostruose Deità solleciti adoratori, non che d’Iside, e di Serapide; ma dopo la venuta di Nostro Signore, furono i primi dell’Africa a convertirsi alla Fede Cristiana, per la predicazione di S. Marco Evangelista, e loro Apostolo. Si mantennero Cattolici sin’al tempo di Dioscoro lor Patriarca, che cadde nell’errore, nel quale eglino continuano sino al dì d’oggi. Ne’ passati secoli erano di numero molto considerabile, pagando tributo per seicento mila; oggi non giungono a 15. m. anime. Una delle principali cause della loro diminuzione è stata la fermezza nella Religione Cristiana, che concitò talmente il rigore de’ Governadori pagani, sotto l’Imperio Romano, che ne trucidarono più migliaia per volta; oggidì è la nazione più oppressa da’ Turchi. Il governo di Egitto è sottoposto alle medesime leggi dell’Ottomano, ed è amministrato da un Bassà, che vi manda la Porta.
Circa gli abitanti, siccome gli antichi ebbero fama d’ingegnosi, costumati, e civili, attribuendosi loro da alcuni l’invenzione della Geometria, Aritmetica, Astrologia, e Medicina; così i moderni sono barbari, incivili, fieri, pigri, bugiardi, traditori, eccellentissimi ladri, ed avari in estremo, sicchè per un carlino venderiano un fratello: ma sopra tutto abborriscono il nome Cristiano, ed hanno comunicato la medesima avversione alle loro bestie; poiche sino a’ cani corrono addosso a’ Franchi, conoscendogli alle vesti. Gli abiti degli Arabi nobili s’uniformano quasi a quelli de’ Turchi; ma le persone di basso conto hanno su la camicia un sacco, o un cabano, come eglino dicono, per loro pompa, ravvolgendosi intorno al capo un cattivo pezzo di tela, o di seta in vece di turbante. Le donne cuoprono il viso con una maschera di tela, o di seta; e’l corpo con un lungo panno sopra le altre vesti: le nobili portano a’ piedi pianelle di legno molto alte; di maniera tale, che a’ nostri sembrano fantasime. Sono elleno per altro di picciola statura, e brune; e la loro maggior bellezza, giusta il genio de’ naturali, è l’avere un’occhio vivo.
La stagione anticipa la nostra tre mesi, mangiandosi l’uve, e’ fichi nel cominciamento di Giugno. Tutte le frutta di Europa ivi sono in maggior perfezione, per la bontà del terreno, spezialmente le pere, le melagrane, i pomi, ed altri; per tacer de’ dattili, che sono particolari dell’Africa. Di uccelli tiene quasi tutte le spezie de’ nostri Europei, e molti proprj. Vi si mangiano beccafichi delicatissimi; e le tortore vi sono in sì gran copia, e tanto domestiche, che per dentro le strade, e case si veggono camminar mansuete, come colombe: le pernici però sono un poco picciole, e dure.
L’aria del paese è dannevole per la salute, a causa del gran caldo; ond’è, che non si può viaggiare in tutti i tempi dell’anno, parte per l’inondazione del Nilo, e parte per l’ardore del Sole.