Giustizia/Canto dei minatori

Da Wikisource.
Canto dei minatori

../Desiderio colpevole ../La cucitrice IncludiIntestazione 1 gennaio 2012 100% Poesie

Desiderio colpevole La cucitrice
[p. 81 modifica]

CANTO DEI MINATORI

[p. 83 modifica]

Tra cieche forre, tra rocce pendenti
Su’l nostro capo, entr’oscure caverne,
Fra pozzi cupi e neri anditi algenti,
4Fra rei mïasmi, fra tenebre eterne,

D’ogni consorzio, dal mondo noi scissi,
A nutrir gli ozj d’ignoti signori,
Noi picconieri di monti e d’abissi
8Sepolti vivi scaviamo tesori.

[p. 84 modifica]


Scaviam tesori noi squallido armento
A voi terreno concilio di Numi,
Tesor di ferro, di zolfo, d’argento,
12Tesor di gemme ch’abbagliano i lumi.

A voi la terra vestita di fiori,
Le cene, i cocchi, i teatri, le danze,
Gli stabili ozj, i mutevoli amori,
16Il compro riso d’eterne speranze;

A noi non occhio d’azzurro, non sole,
Non aura sana d’amore e di vita,
Non guardo amico, non dolci parole,
20Ma pena eterna, ma notte infinita.

Uomini forse non siamo? Qual tristo
Destin c’infligge sì fiera condanna?
S’esiste Dio, se incarnato s’è Cristo,
24Perchè a l’inferno ancor vivi ci danna?

[p. 85 modifica]


Scaviam, scaviam; chi sa? forse tra poco
Ci mozza il fiato quest’aria maligna,
Ci schiaccia il monte, divoraci il foco:
28Vedete? in fondo la morte sogghigna.

Scaviam, scaviam le ree viscere a questa
Terra a noi ricca d’obbrobrj e d’affanni;
Finchè un sol guizzo di vita ne resta,
32Scaviamo il trono de’ nostri tiranni.

Stridete, su, negre macchine immani,
Argani urlate, picconi battete,
Tuonate, mine, scoppiate, vulcani;
36Le nostre tombe mugghiando schiudete.

Venuta è l’ora! Noi vili, noi rei,
Ai forti, ai giusti sorgiamo davanti;
Noi, bulicame d’abietti pigmei,
40Mirare in volto vogliamo i giganti.

[p. 86 modifica]


Noi v’abbiam dato l’immenso tesoro,
Che in sen chiudeva gelosa la terra;
Ma voi, titani de l’ozio, con l’oro
44Avete mossa a noi primi la guerra.

Noi v’abbiam l’arche di gemme ripiene,
E voi le figlie ci avete corrotte;
Del ferro avete a noi fatte catene
48Per inferrarci a l’errore, a la notte.

Del carbon adro, che l’arti ravviva,
Che vi sfossiamo noi maceri e lerci,
A voi calore, a voi luce deriva
52E pingui industrie e volanti comerci.

Per voi spezziam le montagne, per voi
Scendiam ne’ letti de l’igneo granito;
E voi co’l marmo negato agli eroi
56Colossi ergete a chi il pan ci ha rapito.

[p. 87 modifica]


Eppur, vedete? siam buoni e cortesi,
Benchè canaglia da forca e da fogna:
Patrizj biondi, panciuti borghesi,
60Brindiamo un po’, non abbiate vergogna:

Brindiamo insieme al Lavoro che affranca,
A la Giustizia che l’opere abbella,
Al pan che a noi, a l’onor che a voi manca,
64Ed a la Pace che tutti affratella.

Ma voi fremete, ed offesi dal lezzo
Dei nostri cenci torcete la faccia,
E ci lanciate co’l vostro disprezzo
68Un duro tozzo e una vecchia minaccia.

Voi minacciate? Codardi! Com’angue
Le cento lingue il nostr’odio saetta:
Non vogliam pane, ma sangue, ma sangue,
72Ma un giorno solo d’allegra vendetta.