Gli assempri/Come un'uomo, bastemiando Idio, morì subbitamente

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Come un'uomo, bastemiando Idio, morì subbitamente

../Come un soldato dette al diavolo una sua figliuola, acciò che gli prestasse certa quantità di denari, e come la Vergine Maria la guardò ../Come uno che giocava ne fu portato dal diavolo in anima et in corpo IncludiIntestazione 16 luglio 2023 75% Da definire

Come un'uomo, bastemiando Idio, morì subbitamente
Come un soldato dette al diavolo una sua figliuola, acciò che gli prestasse certa quantità di denari, e come la Vergine Maria la guardò Come uno che giocava ne fu portato dal diavolo in anima et in corpo

[p. 225 modifica]Come un’uomo, bastemiando Idio, morì subbitamente.1

CAP. 60.°


Intorno agli anni domini mille quattrocento quattro, era ne la città di Siena un uomo, la cui vita era senza nessuna legge e senza nessuna ragione e senza nessun buon costume. [p. 226 modifica]Massimamente era ghiotto e disordenato mangiatore e bevitore, intanto che la quaresima nessuna cosa n’osservava, neanco gli altri dì comandati; e per questo era chiamato Golia; e più era conosciuto per questo nome, che per lo suo proprio nome: et anco era giocatore e bastemiatore. Avenne che una volta, ponendosi a giuoco, cominciò a fare la sua diabolica e dannata usanza, cioè di bastemiare Idio e’ Santi; e cosi bastemiando, cadde morto di subito sul tavoliere. Del sopra detto assempro non bisogna darne testimoni, però che simile giudicio Idio dimostra continuamente in tutte le parti del mondo; e per questo giudicio e per molte abbominazioni che si commettono nel mondo continuamente, potiam credare di certo che noi siamo molto presso a la fine del mondo. E però, se noi fussemo savi, empareremmo se non a le spese altrui, e non c’indugiaremo a confessare al fine de la vita nostra; però che ognuno è certo che allora si fa gattivo acconcime, e pericoloso e dannoso. E secondo che dice Santo Augustino la confessione che gli uomini fanno a la morte, non la lodo e non la vitopero, ma Dio el sa come ne vanno. Non dimeno del sopra detto assempro ne fuor molti testimoni che ’l viddero, però che ’l misero giocava in su una banca ne la [p. 227 modifica]principale strada de la città, in luogo che molta gente v’usava, sicchè molti vi trassero a vederlo.


Note

  1. Questa storia racconta il Tizio nella sua opera Hist. Sen. T. IV. p. 38. all’anno 1404, cioè circa 50 anni avanti egli nascesse. Il disgraziato chiamossi Giacomo Colla, e il fatto successe nell’atrio o Curia degli Ugurgeri. Curia dice in latino il Tizio. V. Spoglio Curia.