Guida illustrata di Montepiano e sue adiacenze/Montepiano

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Montepiano

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Avvertenza Da Montepiano alla Badia S. Maria

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MONTEPIANO


PP
er quanto curiosa sia l’antitesi che si riscontra nel nome di Montepiano, pure nessun altro può dirsi così bene appropriato. La sommità infatti del monte, che si eleva all’altezza di metri 695 sul livello del mare, non è un culmine più o meno piramidale, come lo sono per lo più le montagne in genere, ma [p. 2 modifica]é formata da una superficie assai vasta, perfettamente piana. Per questo appunto ebbe il nome di Montepiano.

Prendendo la via provinciale che da Prato di Toscana conduce nel Bolognese, e fiancheggia per buon tratto sulla destra il fiume Bisenzio, (dopo aver toccato i paesi di S. Lucia, Vaiano, Usella, Mercatale e S. Quirico) si arriva allo spartiacque dell’Appennino, che in questo punto si trova a 704 metri sul livello del mare. Da questo luogo, adorno di pasture amenissime ed abbondanti, si offre allo sguardo un bellissimo panorama che rallegra e diletta, quant’altro mai. Si hanno sulla sinistra i monti: di Poggio Petto (alto metri 1121) e la Scoperta (1276). In faccia si vedono il Casciajo dell’altezza di metri 1169, il Coroncina (1195) e il Colle Basso (939), rivestiti di [p. 3 modifica]grossi castagni e di bellissimi abeti. È fra questi monti che ha principio la Valle inferiore del Setta. Nella stessa direzione, e sulla destra del Torrente che dà il nome alla Valle, si scorge il villaggio di Montepiano, a cui sovrasta la bella abetina di proprietà del sig. Ricci. Dalla parte destra poi, in mezzo ad amene praterie si vedono qua e là alcune ville eleganti del prefato Signore che spiccando su quel verde tappeto formano uni veduta incantevole; la quale é coronata dal Monte Mezzana, che si eleva all’altezza di 892 metri.

Non esistono notizie storiche antiche riguardo a Montepiano, avvegnachè questa località non avesse in quell’epoca altro che poca importanza. Solo verso il 1000, si trova essere stata fondata una Badia distante di quì circa un [p. 4 modifica]chilometro e mezzo. Del resto i Romani dovean conoscere questo valico dell’Appennino, che é uno dei più agevoli e comodi; e se ne ha prova non dubbia nelle monete di quel Popolo che si ritrovano più qua e più lá nello scavare i fondamenti di qualche casa, o semplicemente nel lavorare i terreni.

La popolazione di Montepiano ascende a circa 1300 abitanti di costumi semplici, e d’indole conseguentemente onesta e tranquilla. Industrie speciali nel paese non ve ne sono, giacchè ogni famiglia, possedendo un tratto di boscaglia e poche terre, vive colla propria industria, coltivando queste nell’estate, e recandosi durante l’inverno a lavorare nelle maremme Toscane. Questi abitanti sono ripartiti in sette frazioni con la denominazione seguente: [p. 5 modifica]

1. La Badia di S. Maria a Montepiano; con annesso piccolo borgo, chiesa e casa parrocchiale, è situata sulla sinistra del Setta per la strada che conduce in Val di Brasimone, ed ha una popolazione di 200 abitanti.

2. Montepiano propriamente detto, alla destra del Setta, sulla via provinciale la cui popolazione è di 270 abitanti.

3. Il Casone alla sinistra del Setta e quasi in faccia a Montepiano con abitanti 80.

4. La Cascina di Tronale sulla destra parimente del Setta, lungo la strada per Boccadirio con 200 abitanti.

5. La Storaia situata sulla sinistra del medesimo Setta, distante da Montepiano circa due K.m; poco al di sopra della strada di Castiglione; e che unitamente alle case circonvicine forma una [p. 6 modifica]popolazione di 250 persone.

6. Risubbiani che è situato lungo la strada che conduce a Barberino di Mugello, con 170 abitanti.

7. Castagnaccio e Perela presso la vecchia strada che da S. Quirico conduce a Montepiano, la cui popolazione é di 100 abitanti.

L’altezza di Montepiano col raggiungere metri 765 sul livello del mare rende l’aria assai pura e ricca di ossigeno; e quindi il clima è del tutto privo di umidità. E benchè talora qualche poca di nebbia nasconda la vetta delle montagne circonvicine, pur tuttavia vi si ferma per poco tempo, attese le correnti che spirano dalle foci del Setta e del Bisenzio. Queste rendono altresì il clima mitissimo; giacchè la sua massima temperatura non oltrepassa [p. 7 modifica]ordinariamente i 26 gradi; e in media è circa 20, talchè il caldo puó dirsi bandito di quì. Che anzi sull’imbrunire suole ogni sera spirare una brezza assai fresca, la quale rende necessario il cuoprirsi convenientemente.

Da varie polle sgorgano in più luoghi acque freschissime e buone, e rendono più ameno e salubre il soggiorno in questo luogo folte selve di castagni, e vaste abetine con la loro ombra e con le continue esalazioni resinose, cosicchè è un luogo adattassimo per passarvi l’estate. Ed infatti nella stagione calda è frequentato da moltissimi forestieri, non solo per semplice diporto, ma anche per trattenervisi, giacchè vi si trovano due comodi alberghi con pensione tenuti inappuntabilmente, dove mentre si offrono camere eleganti ed un vitto eccellente si praticano d’altra [p. 8 modifica]parte mitissimi prezzi.

Si vuole che in epoca assai remota il culmine pianeggiante ove al presente trovasi il villaggio propriamente detto di Montepiano, ed il Casone, con parte ancora della località verso la Badia di S. Maria fosse un lago. S’ignora per qual cataclisma possa essersi formato; ma non è del tutto improbabile la congettura che esso abbia avuto origine da una grossissima frana precipitata nel Torrente Setta, nel punto detto il Mulinuccio, distante dal villaggio circa 4 Chilometri. Arrestato per tal modo il corso dell’acque queste dovevano naturalmente estendersi, e si estesero difatti per gli adiacenti terreni, finchè non trovarono da aprirsi l’uscita per qualche parte. In progresso poi di tempo, corrosa la frana, rientrarono [p. 9 modifica]nel loro letto, continuando il corso così bruscamente interrotto.

E che la cosa sia avvenuta in tal guisa vien chiaramente dimostrato dal trovarsi sotterra qua e là degli abeti saldissimi, (alcuni dei quali veramente smisurati) la cui lavorazione è facilissima, e che acquistano, esposti all’aria, una durezza considerevole. Inoltre si trovano in più luoghi e quasi al medesimo livello vari rialzi di terra ridotti presentemente a coltivazione, che formano come un bacino; nel lavorare i quali si è notato e si nota a profondità più o meno maggiore uno strato di rena, mescolata con ghiaia e ciottoli molto arrotondati, e dello spessore quasi costante di circa un metro: segno evidente che un qualche corso di acque ve l’ha un tempo depositata. A conferma [p. 10 modifica]pi questa congettura è parimente da notarsi che alcuni campicelli tra Montepiano ed il Casone portano tuttora il nome di lago, forse perchè furon formati dopo lo scolo dell’acqua ivi stagnante.

Vogliono alcuni che in Montepiano avesse i natali il celebre scultore Lorenzo Bartolini. Altri all’opposto sostengono che Egli sia nato a Savignano. Checchè sia di ció, il certo è che la famiglia Bartolini era di Montepiano, dove essi possedevano una casa, nella qnale Lorenzo passò la sua fanciullezza. Sull’architrave della porta di questa casa situata quasi alla metà del villaggio, in prossimità della Chiesa succursale della Parrocchia, si legge la seguente iscrizione:

M. E. C. P. RINALDO BARTOLINI
F. A. D. 1731

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cioè Michele e Caporale Pier Rinaldo Bartolini fecero Anno Domini 1731.

Per onorare la memoria di questo insigne scultore fu solennemente collocata nel 1887 sulla facciata della medesima casa una stupenda iscrizione in bronzo, che quì trascriviamo, dettata da quell’eletto ingegno del Comm. Giuseppe Guasti di Prato.

IN QUESTA CASA DEI BARTOLINI
VISSE FANCIULLO
LORENZO
CHE RESE ALLA STATUARIA
LA EFFICACIA DEL VERO
LE GRAZIE DEL BELLO
CHIEDENDO AL CUORE L’IDEA
ALLA NATURA LE FORME



NEL LUGLIO DEL MDCCCLXXXVII
GLI ALPINISTI PRATESI

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Innumerevole fu il concorso della popolazione circonvicina allo scuoprimento della detta lapide: ed accrebbero lustro e decoro alla cerimonia le rappresentanze dei Comuni di Vernio, di Cantgallo e di Carmignano, non che quelle del Club Alpino Italiano nelle Sezioni di Firenze e di Bologna, e della Stazione Alpina di Prato. Intervennero altresì: la Società pratese di Scherma, le rappresentanze del Circolo Artistico di Firenze, della Stampa, e la Societá Operaia di Vernio. In questa circa stanza furono pronunziati applauditissimi discorsi, eccitanti i presenti a seguire l’esempio del Bartolini, che da umile condizione avea saputo e voluto elevarsi a si grande altezza di fama.

Da Montepiano possono farsi delle bellissime gite alpine con tutto agio [p. 13 modifica]e comodo, e che lasciano anche la facilità di poter essere di ritorno ad ora di pranzo. Per chi poi desidera vie comode consigliamo di incamminarsi verso la Storaja per la strada di Castiglion dei Pepoli; farà così la sua gita senza affaticarsi, giacchè la via per due o tre chilometri corre perfettamente piana.