I Mille/Capitolo LVIII

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Capitolo LVIII. Tora

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CAPITOLO LVIII.

TORA.

 A noi
Morte apparecchi riposato albergo,
Ove una volta la fortuna cessi
Dalle vendette, e l’amistà raccolga,
Non di tesori eredità, ma caldi
Sensi, e di liberal carme l’esempio.
 (Foscolo).


Tora era veramente occupata dal colonnello Chiassi, lombardo, uno dei migliori generati dal risorgimento italiano. — Chiassi, di cui l’Italia andrà superba anche nelle generazioni future le più remote.

Chiassi era uno di quei pochi, che accoppiavano al merito di gran cittadino e d’esimio guerriero, la modestia d’una vergine; e devo confessarlo, l’Italia, fra le nazioni ch’io conosco, è certo una delle meno povere in questo genere di tipi che onorano l’umana famiglia. Sì! patria mia, consòlati nelle tue sventure. — Ogni nazione ha i suoi uomini illustri, i suoi prodi, e forse popolazioni delle tue più robuste, — e ne ripeterei la causa se volessi imbrattare di nero anche [p. 353 modifica] questo foglio. Sì, consolati! e rialza la maestosa tua fronte con orgoglio!

Nullo, Chiassi, Mameli, Cozzo, i Cairoli, Pisacane, Fabrizi, Ferraris, Calvi, Masina, Cottabene, Montanelli, Elia1, e tanti altri figli tuoi, che diedero la gloriosa vita per il tuo riscatto, a nessun popolo della terra è dato di generarli migliori!

Dai suoi esploratori, Chiassi, senza sapere chi fossero, seppe esservi gente nostra che si batteva verso Venafro, ed uscì immediatamente per proteggerla. — Ma avvisato tardi, ei giunse al principio della notte, a distanza di poter udire le ultime scariche. Non partecipò al conflitto, ma prendendo la retroguardia delle reliquie dei trecento, coll’imponenza della sua apparizione, trattenne il battaglione di cacciatori borbonici dall’inseguire i nostri e molestarli.

La riunione dei fratelli Romani, e dell’esercito meridionale, in cui militavano giovani d’ogni parte della penisola, fu proprio commovente! Si fecero avanzare quanti veicoli fu possibile rinvenire in Tora e nelle vicinanze, e vi si adagiarono nel miglior modo i feriti.

Chiassi, dopo d’avere inviato le sue disposizioni in paese, continuò a fare la retroguardia alla decimata e stanca colonna degli amici. La marcia perciò non fu più molestata, verso mezzanotte tutta la forza fu accomodata dentro al paese, e [p. 354 modifica] poco dopo accomodati tutti i feriti nelle case particolari, per mancanza di adeguati ospedali.

Pochi giorni prima, parte dell’esercito meridionale aveva passato il Volturno al di sopra di Capua, e l’esercito italiano del settentrione, avanzando a grandi giornate, i borbonici si ritirarono verso Gaeta, ultimo baluardo di Francesco II.




Note

  1. Lombardo caduto a Condino: valoroso e modesto come Chiassi.