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I Salmi di David (Diodati)/SALMO CXXIX

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SALMO CXXIX.

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SALMO CXXVIII SALMO CXXX
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SALMO CXXIX.

1          Lasso, Israel può dire,
     Fin da’ mie’ primi giovenili tempi:
     I nemici di me fer crudi scempi:
     Nè pur poter compire
     L’empio desire.
     Come in sodo terren curvi bifolchi,
     Lunghi sul dosso mio trasser i solchi.
2          Ma giusto è il gran Signore,
     Che degli empi troncò funi ed ordigni.
     Così quanti a Sion portan maligni,
     Con ispietato core,
     Odio e rancore,
     Bassin la testa di vergogna umili:
     E dien la volta fuggitivi e vili.
3          Sien qual steril verzura,
     Che su per tetti ad or ad or si cria:
     Ma tosto arsa dal sol sparisce via:
     E di corla matura
     Previen la cura:
     Nè mai fe’ d’essa mietitor menata,
     O l’ebbe in braccio in fasciatel legata.
4          Nè cotal prece o voto

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     D’amorevol passante unque s’udio,
     Sievi il Signor di sua mercede pio.
     Il benedir devoto
     Non vada a voto,
     Col qual, ad ogni vostra opra e fatica,
     Grazia del ciel sempre chieggiamo amica.