I Salmi di David (Diodati)/SALMO XLVIII

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SALMO XLVIII.

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SALMO XLVIII.

1          Grand’è pur il Signore,
     E degno d’alto onore.
     Ne la cittade e nel sacrato monte,
     U ’l nostro Dio siede,
     Con puro zelo e fede,
     Ciascuno faccia le sue lodi conte.
2          Il colle di Sione
     E ’l lato d’Aquilone,
     Del sommo Prenze la sublime reggia,
     Son la contrada amena,
     D’ogni piaggia terrena
     Il fior, la gioia, ch’altra non pareggia.
3          Ne’ suo’ palazzi e templi,
     Dio, con illustri esempli,

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     Per forte rocca a’ suoi si fe’ palese.
     Ecco, i re s’adunaro,
     E a proseguir passaro
     Incontra essa le lor ostili imprese.
4          La videro, e smarriti
     Fuggiro, e ’mpauriti
     Provar di donna in partorir le doglie.
     Qual Euro tempestoso,
     Su l’Ocean cruccioso,
     Un navilio talor fracassa e scioglie.
5          E potemmo vedere
     Del Signor de le schiere,
     Del nostro Dio ne la città beata,
     Prove ed effetti chiari,
     A quegli antichi pari.
     Esso farà ch’eterna abbia durata.
6          Aspettammo quieti,
     Poscia mirammo lieti,
     Nel Tempio, o Dio, le tue grazie divine.
     Qual è il tuo Nome, tale
     Vola ’l tuo vanto, e sale
     Fin de la terra a l’ultimo confine.
7          Tua man, che ’l mondo affrena,
     È di giustizia piena:
     E per cagion de’ tuo’ dritti giudizi.
     Con festeggianti modi,
     In Sion, di tue lodi,
     Le figlie di Iuda faran gli uffizi.
8          Circuite Sione,
     E tenendo ragione
     De le sue torri attorno attorno andate.
     Mirate le fortezze,
     De’ palazzi l’altezze,
     Per farle conte a la futura etate.
9          Perchè ’n eterno Dio,
     Di noi, suo popol pio,

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     Sarà Signor e Padre e Redentore.
     La luce e grazia fida
     Di lui ne sarà guida,
     Fin che giungiamo de la morte a l’ore.