Vai al contenuto

I fioretti di Sancto Francesco/Capitolo VI

Da Wikisource.
../Capitolo V

../Capitolo VII IncludiIntestazione 28 giugno 2024 75% Da definire

Capitolo V Capitolo VII
[p. 23 modifica]

Cap. VI.

Rimase frate Bernardo vicario, ovvero ministro generale dopo la morte di sancto Francesco.


EE
ra frate Bernardo di tanta santità, che sancto Francesco gli portava grandissima riverenzia, et ispesse volte il lodava. Essendo uno di sancto Francesco, et istando divotamente in orazione, sí gli fu rivelato da Dio che frate Bernardo, per divina permissione, dovea sostenere molte e pungenti battaglie da’ demonj; di che sancto Francesco, avendo grande compassione al detto frate [p. 24 modifica]Bernardo, il quale amava come figliuolo, molti di orava con lagrime pregando Iddio per lui; e raccomandollo a Gesú Cristo che gli dovesse dare vittoria dello demonio. Et orando cosí sancto Francesco divotamente, Iddio uno di gli rispose: — Francesco, non temere; però che tutte le tentazioni, dalle quali frate Bernardo dee essere combattuto, gli sono da Dio permesse ad esercizio di virtú et a corona di merito: e finalmente d tutti i nimici avrà vittoria, però ch’egli è uno de commensali dello reame di Dio. — Della qual risposta sancto Francesco ebbe grandissima allegrezza e ringraziò Iddio, e da quella ora innanzi gli portò sempre maggiore amore e reverenzia. E bene glielo mostrò non solamente in vita sua, ma eziandio nella morte, imperò che vegniendo sancto Francesco a morte, a modo che quello patriarca Giacob, e standogli d’intorno i divoti figliuoli addolorati e lacrimosi della partenza di cosí amabile padre, domandò: — Ov’è il mio primogenito? Vieni a me, figliuolo, acciò che ti benedica l’anima mia prima ch’io muoia. — Allora frate Bernardo disse in segreto a frate Elia, il qual’era vicario dell’Ordine: Padre, va dalla mano diritta dello Santo, acciò ch’elli ti benedica. — Et ponendosi frate Elia dalla mano diritta, sancto Francesco, che aveva perduto il vedere per le troppe lagrime, pose la mano diritta sopra ’l capo di frate Elia e disse: — Questo non è il capo dello mio primogenito frate Bernardo. [p. 25 modifica]Allora frate Bernardo andò a lui dalla mano sinistra, e sancto Francesco allora cancellò le braccia in modo di croce e puose la mano diritta sopra ’l capo di frate Bernardo e la manca sopra ’l capo di frate Elia, e disse a frate Bernardo: — Benedicati il Padre dello nostro signore Gesú Cristo in ogni benedizione ispirituale e cilestiale in Cristo, siccome tu se’ il primo eletto in questo santo Ordine a dare essempro evangelico a seguitare Cristo nella evangelica povertà; imperò che non solamente tu desti il tuo e distribuisti interamente e liberamente a’ poveri per lo amore di Cristo, ma eziandio te medesimo offeristi a Dio in questo Ordine, in sacrificio di soavità; benedetto sei tu adunque dallo nostro signore Gesú Cristo, e da me poverello servo suo, di benedizioni eterne, andando, istando, vegliando, dormendo, vivendo e morendo. Chi ti benedirà sia ripieno di benedizioni, e chi ti maledicesse non rimarrebbe senza punizione. Sii il principale di tutti i fratelli tuoi, al tuo comandamento tutti i frati ubbidiscano, abbi licenzia di ricevere a questo Ordine e di cacciarne chi tu vorrai, e nullo frate abbia signoria sopra te; e siati licito di andare e di stare ovunque ti piace. — Dopo la morte di sancto Francesco, i frati amavano e riverivano frate Bernardo, come venerabile padre. E venendo elli a morte, vennero a lui molti frati di diverse parti dello mondo, tra quali venne quello jerarchico e divino frate [p. 26 modifica]

Egidio, e con grande allegrezza disse: — Sursum chorda, frate Bernardo, sursum chorda. — E frate Bernardo santo disse a uno frate segretamente che apparecchiasse a frate Egidio un luogo atto a contemplazione, e cosî fu fatto. Essendo frate Bernardo nella ultima ora della morte, si fece rizzare e parlò a’ frati che li erano dinanzi, diciendo: — Carissimi fratelli, io non vi voglio dire molte parole, ma voi dovete considerare che lo stato della religione ch’io ò avuto, voi avete; e questo ch’ioò ora, voi avrete ancéra, e trovo questo nell’anima mia che per mille mondi uguali a questo io non vorrei non avere servito al nostro signore Gest Cristo; e d’ogni offesa che io ò fatta m’accuso e rendo in colpa al mio salvatore Gesú Cristo et a voi. Pregovi, fratelli miei carissimi, che voi v’amiate insieme. — E dopo queste parole et altri buoni ammaestramenti, riponendosi in sullo letto, diventò la faccia sua splendida e lieta oltre a modo, di che tutti i frati forte si maravigliarono, et in quella letizia la sua anima santissima, coronata di grolia, passò della presente vita alla vita beata delli agnoli. A laude et a grolia di Cristo. Amen.