Vai al contenuto

I fioretti di Sancto Francesco/Capitolo XV

Da Wikisource.
../Capitolo XIV

../Capitolo XVI IncludiIntestazione 28 giugno 2024 75% Da definire

Capitolo XIV Capitolo XVI
[p. 52 modifica]

Cap. XV.

Sancta Chiara andó a mangiare con sancto Francesco a Sancta Maria delli Angioli, e pareva che quello luogo tutto ardesse.


SS
ancto Francesco, quando istava ad Asciesi, ispesse volte visitava sancta Chiara, dandole santi ammaestra menti. Et abbiendo ella grandissimo’ desiderio di mangiare una volta con lui e di ciò pregandolo molte volte, elli non le volea mai fare quella consolazione. Onde veggendo i suoi compagni il desiderio di sancta Chiara, dissero a sancto Francesco: — Padre, a noi pare che questa rigidità non sia secondo la carità divina; [p. 53 modifica] [p. 54 modifica]che suora Chiara, vergine cosí santa, a Dio diletta, tu non esaudisca in cosí piccola cosa, come è mangiare teco, et ispecialmente considerando ch’ella, per la tua predicazione, abbandonò le ricchezze e le pompe deйo mondo. E di vero, s’ella t’addomandasse maggiore grazia che questa non è, sí la dovresti fare alla tua pianta ispirituale. Allora sancto Francesco rispose: — Pare a voi ch’io la debba esaudire? — Et i compagni: — Padre sí, degna cosa è che tu le facci questa consolazione. — Disse allora sancto Francesco: — Dappoi che pare a voi, pare ancóra a me. Ma acciò ch’ella sia piú consolata, io voglio che questo mangiare si faccia a Sancta Maria degli Angioli; imperò ch’ella è stata lungo tempo rinchiusa in Santo Damiano, sicché le gioverà di vedere un poco il luogo di Sancta Maria, ove ella fu tonduta e fatta isposa di Gesú Cristo, et ivi mangeremo insieme al nome di Dio. - Venendo adunque il dí ordinato a ciò, sancta Chiara esce dello monistero con una compagna, et accompagnata da’ compagni di sancto Francesco viene a Sancta Maria delli Angioli, e saluta divotamente la vergine Maria dinanzi allo suo altare, ov’ella era istata tonduta e velata; sí la menarono veggendo il luogo infino a tanto che fu ora di desinare. Et in questo mezzo, sancto Francesco fece apparecchiare la mensa in sulla piana terra, siccome era usato di fare. E fatta l’ora di desinare si pongono a sedere insieme sancto Francesco e sancta [p. 55 modifica]Chiara, et uno de’ compagni di sancto Francesco colla compagna di sancta Chiara e poi tutti gli altri compagni s’acconciarono alla mensa umilemente. E per la prima vivanda sancto Francesco cominciò a parlare di Dio sí soavemente e sí altamente e sí maravigliosamente che, discendendo sopra loro l’abbondanza della divina grazia, tutti furono in Dio ratti. Et istando cosí ratti colli occhi e colle mani levate in cielo, gli uomini di Asciesi e di Bettona e quelli della contrada d’intorno vedevano che Sancta Maria delli Angioli e tutto il luogo e la selva, ch’era allora allato allo luogo, ardevano fortemente, e parea che fosse un fuoco grande che occupava la chiesa e lo luogo e la selva insieme. Per la qual cosa gli Asciesani con grande fretta corsero laggiú per ispegnere il fuoco, credendo fermamente ch’ogni cosa ardesse. Ma giungendo allo luogo e non trovando ardere nulla, entrarono dentro e trovarono sancto Francesco con sancta Chiara e con tutta la loro compagnia ratti in Dio per contemplazione, e sedere intorno a quella mensa umile. Di che essi certamente compresono che quello era istato fuoco divino e non materiale, il quale Iddio aveva fatto apparire miracolosamente a dimostrare et a significare il fuoco dello divino amore, dello quale ardevano le anime di quelli santi frati e sante monache; ond’essi tornarono con grande consolazione ne’ cuori loro, e con sancta edificazione. Poi, dopo grande ispazio, [p. 56 modifica]ritornando in sé sancto Francesco e santa Chiara insieme con gli altri, e sentendosi bene confortati dello cibo ispirituale, poco si curarono dello cibo corporale. E cosí, compiuto quello benedetto desinare, sancta Chiara bene accompagnata si ritornò a Sancto Damiano; di che le suore, veggendola, ebbono grande allegrezza, però ch’elle temeano, che sancto Francesco non l’avesse mandata a reggere qualche altro monistero, siccome elli avea già mandato suora Agnesia santa, sua sirocchia, per badessa, a reggiere il monistero di Monticelli da Firenze; e sancto Francesco alcuna volta avea detto a sancta Chiara: — Apparecchiati, se bisognasse ch’io ti mandassi in alcuno luogo; — et ella, come figliuola della santa obbedienza, avea risposto: — Padre, io sono sempre apparecchiata a andare dovunque voi mi manderete. E però le suore si ralegrarono molto quando la riebbono, e sancta Chiara rimase d’allora innanzi molto consolata. A laude di Cristo. Amen.