I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media/Parte speciale/Descrizione delle specie/Agaricacee/Coprinus

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Coprinus

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Genere Coprinus.

Funghi con cappello e gambo, molto tenui, esilissimi, veliformi, con anello o senza, ma non volvati; tessuto del cappello distinto [p. 100 modifica] da quello del gambo; lamelle membranacee che tosto si sciolgono in un succo nero simile a inchiostro; spore generahnente obovate, liscie, nere.

Coprinus atramentarius Bull. — Tav. LVI.

Ital. Coprino atramentario. Volg. Fong del salgar, Fong della salezza (Trentino), Pisciacani (Rimini). Franc. Agaric atramentaire Ted. Falten-Tintling.

Ha cappello da obovato campanulato-espanso, colore grigiastrocinereo, coperto al centro di squame viscose, fulve, col margine da prima lobato, poi lacerato-solcato; lamelle spesse, larghe, verso il gambo attenuato-libere, ventricose, di colore da prima biancosporco, poi carnicino-fosco, indi nereggiante, scioglientesi in un lattice nero; gandbo cavo, sopra l’anello bianco e fibrilloso, sotto l’anello concolore, glabro o più spesso a piccole squamette del colore di quelle del cappello; anello incompleto, molto basso, verso la base del gambo nel fungo perfettamente sviluppato, manifesto per un circolo rilevato; carne del cappello con tinta carnicino-fosca, del gambo bianca, di sapore ed odore grato; basidi!i clavati; spore ovato-allungate, di colore fuligginoso, 10-12 × 6-7 μ.

Nasce a grandi cespi in suolo pingue, per lo più vicino alla radice degli alberi, lungo le strade di campagna, gli argini dei campi, dei prati ecc. Nei dintorni di Trento è molto frequente in Campo Trentino e Briamasco, agli argini dei campi sotto i pioppi e salici dalla primavera all’autunno.

È specie considerata mangereccia ed ha veramente buonissimo gusto. La carne è tenera, subito cotta e di facile digestione, ma conviene scegliere individui giovani, escludendo assolutamente quelli che incominciano a sciogliersi in un succo nerastro, i quali sono pericolosissimi e producono avvelenamenti.

L’egregio signor d.r Fr. Rigos, medico distrettuale superiore in Cles, mi riferiva che questo fungo causò dei sintomi d’avvelenamento assai intensi e del tutto speciali in varie persone. Anche il d.r Cadonna e il d.r Catoni mi assicurarono di avere essi talvolta sofferto dei gravi incomodi col cibarsene, specialmente quando al pasto facevano uso di vino nuovo, mentrechè non ebbero mai a soffrire bevendo soltanto acqua.

L’analisi chimica del Coprino atramentario, per quanto mi [p. 101 modifica] consta, non fu ancora fatta, e perciò non posso asserire se contiene elementi velenosi o meno: però visto che da molti si mangia impunemente e che dagli autori fu finora considerato esculento senza menomamente indicarlo sospetto o pericoloso in qualche circostanza, ritengo che i casi di avvelenamento indicati più sopra debbano attribuirsi a formazioni tomainiche prodotte dal principio di decomposizione del fungo, il quale incomincia a dissolversi in un lattice nero ancora prima del completo sviluppo. Deve essere quindi facile riscontrare nello stesso traccio dei veleni delle sostanze putrefatte, che appartengono appunto alla tomaina, dalla quale dipendono certamente i sintomi di avvelenamento riscontrati nelle persone che se ne cibarono senza dubbio quando era già subentrato un inizio di putrefazione.

Tutto considerato però, è da sconsigliarsi affatto l’uso di questo fungo per la difficoltà di conservarlo anche per breve tempo senza che entri in dissoluzione. f 277 Spiegazione delle figure: a Gruppo di due individui in vario grado di sviluppo, b Individuo sezionato a cui fu tagliata la parte inferiore del gambo, c Basidii. d Spore.